«Cedo il Marinaretto». La nave scuola della "Cini" in vendita su Subito.it

VENEZIA. Racconta che ce l’ha messa tutta, ma a un certo punto la realtà è stata più forte di qualunque sogno. Michele Tonolotto, l’unico che l’anno scorso ha partecipato all’asta per l’acquisto del Marinaretto, ha dovuto metterlo in vendita. L’imbarcazione che ha formato migliaia di "marinaretti", gli studenti dell’Ipsam della Giorgio Cini è da un qualche giorno sul sito di Subito.it. «Volevo restaurarlo con l’aiuto delle nuove generazioni» spiega «e riportarlo all’Istituto nautico che me lo ha venduto, ma dopo tantissime richieste per uno spazio e altrettanti no, ho dovuto accettare di dover vendere un esemplare unico, dal valore culturale impareggiabile».

Tonolotto, veneziano di 52 anni amante della laguna e delle imbarcazioni, spera che da qualche parte ci sia un armatore che lo voglia acquistare. Chiede 50 mila euro. Gli unici che, per ora, non hanno perso tempo e si sono fatti avanti sono le compagnie che si occupano di gran turismo: un colpo al cuore per chi ha creduto che fosse possibile riportare in vita la celebre scuola nave veneziana. «Pensare che possa provocare moto ondoso o che possa essere usato per il turismo mi fa stare male», racconta. «Ho dato 14 mesi della mia vita al Marinaretto e, se tornassi indietro, lo rifarei perché sono fiero di essermene preso cura, ma ho sempre trovato le porte sbarrate».
Il "Marinaretto" era diventato nave scuola dell'istituto per le attività marinare Cini dopo che era stata radiata il "Giorgio Cini", uno stupendo brigantino a palo, comprato dal conte Cini in Inghilterra e intitolato alla memoria del figlio Giorgio, morto in un incidente aereo. Il "Giorgio Cini" era stato radiato e dopo un periodo di abbandono era stato acquistato dalla Francia, che l'ha restaurato perfettamente, ne ha fatto un meso nazionale e lo ha riportato al primo nome: "Belem". Attualmente è la nave a vela più antica al mondo, essendo stata varata in Francia nel 1896. Tre anni fa proprio l'associazione degli ex marinaretti lo fece tornare a Venezia per una crociera.
Negli ultimi anni gli stessi ex allievi avevano cercato di trovare una soluzione lanciando l’allarme. L’anno scorso, dopo numerosi tentativi, dal no del Museo Navale al no della Fondazione Cini, l’Istituto Nautico con tristezza e rassegnazione lo aveva messo all’asta per una cifra irrisoria, meno di 100 euro. Molti poi hanno dichiarato di non essere stati informati dell'asta. Tonolotto era l'unico acquirente e lo aveva preso per quella cifra irrisoria, convinto che sarebbe riuscito a farsi ospitare da qualcuno per il restauro. «Ho bussato a tutte le porte possibili» ha detto «Ma mi hanno sempre detto di no. Per me è stata una sofferenza perché non chiedevo soldi per il restauro, ma solo uno spazio per restaurarlo. Si sono scritte tantissime cose false sul Marinaretto, per esempio che ci fossero delle perdite che posso assicurare non ci sono mai state».
La somma chiesta (50 mila euro) è per la cura di questi 14 mesi e per lo scafo: «Sono riuscito a restaurare lo scafo e quello è perfettamente funzionante ma la parte sopra è marcia» spiega dalla sua casa galleggiante «Per dedicarmi al Marinaretto ho dovuto lasciare tutto e venire a vivere a Poveglia. Qui la vita non è stata facile e non solo per alcuni gruppetti di adolescenti che vengono nell’isola per fumarsi qualche spinello e poi rovinarla».
«Qualcuno diceva che il Marinaretto era abbandonato» racconta «quindi mi è capitato più di una volta di notte di dover affrontare dei ladri, chi voleva il timone e chi altri pezzi, persone arroganti che mi sono ritrovato di fronte all’improvviso».
In realtà forse una possibilità ci sarebbe, ma non è stata ancora discussa. «Gli ex allievi», racconta il presidente dell’associazione Gianni Missiaja Missaglia che ha più di 1000 simpatizzanti, «non hanno mai smesso di ricordare i bei tempi passati sulla nave scuola. Ci eravamo detti disponibili a prenderci cura del Marinaretto. Uno di noi, Danilo Gardi, ha fatto molta carriera in America e si era offerto di pagare il restauro. Quando è uscito il bando è rimasto poco tempo e solo sul sito della scuola e quindi ci siamo ritrovati che lo avevano già acquistato. L’interesse comunque resta in piedi. Parleremo con Tonolotto e con Gardi per vedere se si può ancora trovare un accordo».
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