Casson: «Da Spisal e Procura più controlli sull’amianto»

PORTO MARGHERA. E’ arrivata anche al Senato la drammatica denuncia per il crescente numero di morti (uno ogni venti giorni) e le malattie professionali causate dalle fibre d’amianto tra lavoratori ed ex lavoratori delle industrie di Porto Marghera. Una situazione drammatica che tira in ballo gli organi di controllo (Spisal), l’Inail e numerose aziende, tra le quali spiccano Fincantieri, il Petrolchimico, il Porto e l’Alcoa di Fusina, oggetto quest’ultima di un esposto presentato proprio ieri in Procura per la presenza nei reparti di polvere d’amianto.
«Purtroppo a Venezia c’è un numero impressionante di vittime dell’amianto a causa dell’alta concentrazione di industrie attive negli ultimi decenni a Porto Marghera», dice il senatore del Pd ed ex magistrato, Felice Casson, che ha fatto approvare in Senato una risoluzione sull’amianto condivisa da tutti i gruppi politici. La risoluzione impegna il Governo in carica a «modificare il decreto del gennaio 2011 per garantire il funzionamento del Comitato organizzatore e la gestione del Fondo per le vittime dell'amianto, per disciplinare le procedure e le modalità di erogazione delle prestazioni a favore di tutte le persone (civili e militari, lavoratori e non lavoratori), che abbiano contratto patologie asbesto-correlate (mesotelioma, fibrosi, tumori polmonari) per esposizione all'amianto a qualsiasi titolo, in situazioni lavorative, ma anche domestiche o ambientali e, in caso di premorte, in favore degli eredi». Nella risoluzione votata al Senato poco più di un mese si chiede, inoltre, di «istituire un apposito Fondo per realizzare, in accordo con il coordinamento degli assessori regionali alla salute, un programma di sorveglianza sanitaria, con visite di controllo, diagnosi precoce e terapie efficaci le persone che dichiarano di essere state esposte all'amianto e per quelle che hanno già ricevuto o riceveranno dall'Inail e dalle Asl l'attestato di avvenuta esposizione all'amianto».
Per il senatore Casson è anche «necessario che la magistratura veneziana chiuda i fascicoli d’indagine aperti da anni in diversi settori lavorativi e che lo Spisal tenga fede all’obbligo giuridico di verificare se nei posti di lavoro c’è ancora il rischio amianto e nel caso sanzionare penalmente chi non rispetta la legge che lo ha messo al bando». Felice Casson interverrà lunedì alle 16 a Villa dei Leoni, a Mira, alla conferenza pubblica sul «Problema amianto» organizzata dalla sezione veneziana dell’Osservatorio nazionale amianto.
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