Casinò, in arrivo altri scioperi: persi 700 mila euro

Ingente il danno per il mancato incasso dello sciopero di domenica. E intanto i sindacati annunciano «ulteriori azioni» contro la privatizzazione

VENEZIA. Il giorno di sciopero costerà alle casse del Casinò circa 700 mila euro. Un danno economico da mancato incasso sia nella sede di Ca’ Vendramin Calergi che in quella di Ca’ Noghera che potrebbe aumentare nei prossimi giorni visto che i sindacati sono intenzionati «a valutare di mettere in campo ulteriori azioni». Altre giornate di sciopero o, più probabilmente, altre ore di astensione alla fine di ogni turno. Quel che è certo è che per la Casa di Gioco si apre un mese caldissimo che culminerà con il Consiglio comunale sulla privatizzazione. Solo dopo, come ha ribadito ieri l’amministratore delegato del Casinò Vittorio Ravà, saranno convocati i sindacati il cui incontro era stato inizialmente fissato per mercoledì e poi rinviato.

E proprio su questo punto le sigle sindacali continuano a ribadire la loro contrarietà. «E’ molto grave che non ci abbiano nemmeno convocati per un eventuale “raffreddamento” – spiega il vicesegretario di Fisascat Cisl, Enrico Gianolla – comunque tutto il comportamento degli amministratori in questa vicenda è quantomeno singolare per non dire pretestuoso».

Dopo la domenica di sciopero con i saloni affacciati sul Canal Grande e quelli di Ca’ Noghera surrealmente chiusi, già oggi i sindacati potrebbero fissare la data della prossima assemblea nella quale decidere le prossime mosse contro l’ipotesi di dare la gestione dei Casinò ai privati. E intanto le sigle Slc-Cgil Fisascat-Cisl Uilpost-Uil Snalc-Cisal Ugl-Terziario Rlc hanno scritto al direttore del personale stigmatizzando il comportamento di Orsoni e Ravà.

«La tempistica dell'invio della proclamazione dello sciopero è stata più o meno contestuale alla comunicazione dell'incontro In tal senso è arduo percepire quella proclamazione come volontà di respingere tale incontro, visto che trattasi di una decisione assunta e votata dall'assemblea dei lavoratori di venerdì sera e, come tale peraltro, nota già al mattino, dalle pagine dei giornali – scrivono i sindacati che hanno chiesto un incontro al Prefetto e al ministero degli Interni – Al nostro documento sindacale e alla specifica richiesta di incontro al sindaco è seguito il più perfetto dei silenzi. Le regole contrattuali aziendali, inoltre, offrono una procedura di raffreddamento del conflitto, con preavviso di sciopero, che sussite solo per i servizi pubblici. Se non fosse stata interpretata in modo "notarile", avrebbe potuto veder realizzato un vero confronto preventivo all'avvio delle azioni di sciopero».

La domenica, di sciopero, intanto, è costata cara alle casse del Casinò i cui introiti sono diminuiti di 4 milioni di euro nei primi due mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dello 2011. Il danno, come si diceva, si aggira intorno ai 700 mila euro che si somma alle due ore di sciopero alla fine di ogni turno dell’altro giorno.

L’attenzione è ora rivolta al Consiglio comunale sulla privatizzazione che dovrebbe svolgersi entro una decina di giorni nel quale Orsoni probabilmente indicherà la strada del ricorso ai privati nella gestione come l'unica percorribile e invitando il Consiglio a decidere. Una proposta informale da parte di una cordata americana sarebbe già giunta in Comune, che comunque darebbe vita a una gara europea per la scelta del gestore, visto anche l'interesse di francesi e russi.

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