«Caserma dei carabinieri nell’ex villa Maniero»

Convenzione ora in scadenza La Lega protocolla la proposta in Comune con il sostegno  di tre assessori del Carroccio «Un segnale per il territorio»
campolongo maggiore campolongo maggiore
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CAMPOLONGO. L’ex villa del boss Felice Maniero trasformata in una caserma dei carabinieri . A lavorare per portare la caserma dei carabinieri in villa Maniero è la Lega che nella giunta del Comune di Campolongo Maggiore esprime tre assessori, quello alla sicurezza Luca Callegaro, quella alle attività produttive Raffaella Gobbi (segretario del partito) e il vicesindaco e assessore all'ambiente Serena Universi. La proposta è stata protocollata in Comune la scorsa settimana e condivisa da tutto il partito.

Nel Comune di Campolongo da anni manca la presenza di una caserma dei militari dell’Arma . Il territorio in questo momento è coperto dai militari della caserma di Campagna Lupia . «La Lega di Campolongo», si legge nel documento del partito, «sta lavorando per portare la caserma dei carabinieri nella casa dell'ex boss della mafia del Brenta Felice Maniero che si trova nel capoluogo in via Fermi. Un edificio che è stato confiscato dallo Stato. L’idea di portare una caserma dei carabinieri vuole essere un altro segno di maggiore sicurezza che va ad aggiungersi al controllo di vicinato, all’assunzione di 2 nuovi vigili e all’installazione delle telecamere di videosorveglianza . È stato individuato questo stabile sia per l'adattabilità sia per le caratteristiche compatibili con questo progetto. C'è la possibilità di trasformare un simbolo di malavita in un simbolo di sicurezza e controllo per tutto il Comune». «Porteremo avanti», dice l’assessore Raffaella Gobbi e segretario del partito, «questa proposta con molta forza. Crediamo che l’operazione sia fattibile anche se bisognerà vagliare la disponibilità del Ministero della Difesa se e quanto ha intenzione di stanziare per l'operazione. Anche nel resto della giunta abbiamo visto comunque che non c'è contrarietà all'idea».

Per anni la ex villa del boss è stata gestita dall’associazione Affari Puliti che la ha trasformata in un incubatore di aziende giovanili legate alla cultura della legalità. Ma la convenzione con il Comune è in scadenza. Anche il vicesindaco di Campolongo, Serena Universi e l'assessore alla sicurezza Luca Callegaro appoggiano la proposta . «Sarebbe un bel segnale per il territorio», dicono. A Campolongo oltre alla villa dell’ex boss Felice Maniero, esistono altri beni confiscati dallo Stato alla mafia del Brenta. C'è l’ex villa del boss Donà in una laterale di via Veneto, trasformata in centro per disabili psichici e gli ex appartamenti del boss Ferrato utilizzati per i casi di emergenza abitativa. —

Alessandro Abbadir

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