Caserma Capitò, pulizie tagliate

Portogruaro. Nuovo appalto al ribasso, addette pagate una miseria
Una cerimonia militare all’interno della caserma Capitò a Portogruaro
Una cerimonia militare all’interno della caserma Capitò a Portogruaro
 
PORTOGRUARO.
«Non ci sono solo situazioni occupazionali come quelle della Nuova Pansac, o del Linificio. Tanti altri lavoratori, che erano già svantaggiati prima, sono adesso in situazioni insostenibili. E' un dramma sociale». Alessandro Visentin, sindacalista della Uil, denuncia lo stato in cui si trovano le lavoratrici che si occupano dei servizi di pulizia delle caserme Capitò, dopo la definizione di un nuovo capitolato d'appalto. «La società Vivaldi & Cardino spa - spiega Visentin - si è aggiudicata il servizio di pulizia e mensa della caserma Capitò dal 1 marzo, servizio precedentemente svolto dalla società Ecologia Ambientale. E' cambiato l'appalto per i servizi di pulizia della caserma, che dà lavoro a 17 persone, tutte donne. Si sono modificate in riduzione sia le superfici che le frequenze dei servizi. L'appalto va avanti da decenni, ma con i tagli del Governo è stato formulato un nuovo capitolato, che ha ridotto i servizi. Dal primo marzo si ha un taglio del 30% del monte ore. Se già prima era bassissimo, adesso siamo arrivati ad orari ridicoli: la maggior parte delle inservienti lavorerà 9 ore a settimana. Le retribuzioni saranno ancora più ridotte, si parla di 300 euro al mese. E' il Ministero, è lo Stato che permette questo, che mette in condizioni di indigenza i lavoratori. Queste persone non hanno di che vivere, il tessuto sociale viene devastato dal mercato del lavoro». Per il sindacato queste condizioni d'appalto vanno ad aggravare una situazione già drammatica, le lavoratrici saranno costrette a cercare altre soluzioni per rimpinguare il magro stipendio. «Chiediamo che la caserma si faccia carico del problema sociale - conclude Visentin - con questo capitolato hanno messo delle famiglie in condizioni ancora più svantaggiate. Non possono risparmiare sulla loro testa». Le parti, sindacato, lavoratrici e azienda, si sono già incontrate nei giorni scorsi, un altro incontro è in programma per il prossimo 22 marzo.

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