Case di riposo senza personale: mancano infermieri e operatori nelle Rsa della Fondazione Venezia

Preoccupazione alla rsa San Giobbe e al Turazza dell’Antica Scuola dei battuti. Stress, contratti penalizzanti, malattie e isolamenti da Covid: addetti ai minimi

VENEZIA. Dopo le assemblee con il personale emerge il malessere, evidente, dei dipendenti della Fondazione Venezia - servizi alla persona, acuiti dalle difficoltà dell’emergenza sanitaria che ha colpito duro la nostra regione. E che spinge infermieri e Oss di strutture private, specie per anziani, a “fuggire” verso il pubblico, per migliori condizioni di lavoro.

La Fondazione si occupa di assistenza domiciliare ma ha in gestione anche alcune Rsa per anziani della Ipav e servizi come la Scala del Bovolo e Villa Lucia. La relazione finale dopo le assemblee è diventata un documento di protesta del sindacato Uil Fpl. Alla Rsa San Giobbe si teme per il futuro prossimo.

«Non ci sono più infermieri, mancano Oss, lo stipendio è ridicolo se commisurato allo sforzo che viene richiesto ai dipendenti. Si applicano le norme prendendo il peggio dal pubblico e il più conveniente dal privato, e così facendo non solo si perde di vista la realtà ma si alimentano tensioni, malcontento e un aumento di dimissioni», spiega la relazione. Alla Rsa Turazza, all’Antica Scuola dei Battuti, dove è scoppiato un preoccupante focolaio di Covid-19, «sconcerta la mancata e tempestiva informazione al personale», tanto che i sindacati hanno chiesto un incontro urgente per capire come intendono gestire la situazione.

«Visti i risultati, sorge il dubbio che al posto di un progetto di prevenzione tanto decantato, rivelatosi insufficiente, la situazione sia lasciata al caso. Questo tuttavia è solo l’ultimo atto di un atteggiamento globale di “abbandono” del personale», spiega la relazione del sindacato Uil Fpl. E poi l’assistenza domiciliare, dove gli operatori vanno direttamente a casa dei pazienti all’interno delle famiglie: dopo la vertenza avviata da un sindacato autonomo oggi ci sono differenze tra operatori che acuiscono il malcontento, spiega Pietro Polo della Uil Fpl.

«Ci sono coloro che hanno beneficiato dell’accordo extra giudiziale (livello superiore e 500 euro una tantum) e quelli che hanno beneficiato solo dell’inquadramento. Anche in questo caso, non si parla di qualità di servizio ma solo di “pareggio di bilancio” (flessibilità) e si scarica per l’ennesima volta tutto il peso di questa logica sull’ultimo, ma più importante anello: gli operatori».

Da qui la richiesta ufficiale a Regione Veneto e Comune di Venezia di un tavolo di confronto urgente con il presidente della Fondazione, il dottor Claudio Beltrame, per un bilancio sull’attività nata sei anni fa e che non si è rivelata, però, quella svolta epocale che i sindacati speravano.

Prima, certo, lavorando per le cooperative, gli addetti rischiavano di non essere assunti se non versavano 4 mila euro di quote sociali. Con la Fondazione si è passati a 30 ore di lavoro, part-time, con una riduzione di stipendio che oggi fa la differenza. I servizi in gestione non hanno significato un miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori, tanto che chi opera, per esempio al Turazza, oggi prende quasi 300 euro in meno rispetto a quando lavorava per le cooperative.

E oggi con la emorragia di infermieri e operatori sociosanitari, a caccia di un posto nel settore pubblico, a scapito delle residenze per anziani, la questione i sindacati la pongono con forza. Alla lettera aperta della Uil Fpl, spiega Pietro Polo, ha già risposto la Regione Veneto con una disponibilità ad organizzare un confronto. Le richieste sono evidenti: conoscere le prospettive e i progetti di Fondazione Venezia; adeguare le retribuzioni quantomeno a quelle dei colleghi dell’Ipav e valutare una riorganizzare l’assistenza domiciliare attraverso la commissione tecnica; garantire una somma una-tantum a tutto il personale che finora non lo ha avuto. Nel frattempo alla Fondazione Venezia l’8 settembre il comitato di gestione nominerà il nuovo presidente. Del consiglio di amministrazione dovrebbero, stando alle voci che circolano, fare parte Claudio Beltrame, Filippo Battistelli e Paola Bonetti. —

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