Casa e garage all’asta per pagare i debiti del falso ginecologo

Andrea Stampini, morto nel 2019, doveva 2 milioni alle Usl Nel 2014 provocò lesioni permanenti su un neonato
Alessandro Abbadir

DOLO

Il ricavato della vendita dei beni del falso ginecologo Andrea Stampini, morto nel luglio 2019, andranno a risarcire il danno erariale alle Usl con le quali aveva lavorato e dove con il semplice diploma di geometra era riuscito anche diventare primario di Ginecologia. Con la morte di Andrea Stampini a 69 anni (che con la sua condotta aveva provocato un gravissimo danno il 26 dicembre del 2014 ad un neonato della Riviera del Brenta) si sono estinti i procedimenti penali a suo carico.

Non si era però cancellato il danno erariale che era stato condannato a risarcire. Oltre 2 milioni di euro stabiliti dalla Corte dei Conti, del Veneto e del Trentino, in relazione agli stipendi incassati dalle aziende sanitarie per cui aveva lavorato senza la laurea in medicina. Ora qualche soldo arriva.

Dalla vendita del suo appartamento a Bassano e degli annessi due garage si sono ricavati 189 mila euro. Soldi che dovranno essere spartiti tra i creditori. La casa di Bassano è solo uno dei beni di Stampini per i quali gli inquirenti avevano fatto scattare il sequestro conservativo. Erano stati sequestrati pure i conti correnti e la sua pensione, percepita da quando aveva lasciato il San Bassiano, nel 2014. Somme molto inferiori a quanto dovrebbero incassare le Usl venete e trentine. Il processo a carico di Andrea Stampini si era aperto in Tribunale a Vicenza: era accusato di esercizio abusivo della professione medica e truffa aggravata ai danni delle due aziende sanitarie venete. Con l’Usl 7 Pedemontana aveva percepito stipendi per 17 anni come dirigente medico di Ostetricia e ginecologia. E quella veneziana, Usl 3 Serenissima come libero professionista.

La Corte dei Conti del Veneto lo aveva condannato a risarcire un milione e 542 mila euro all’Usl 7 Pedemontana e 40 mila euro all’Usl 3. La Corte dei Conti di Trento aveva stabilito che liquidasse 483 mila euro all’azienda sanitaria provinciale, per gli stipendi dal 1985. Quasi 2 milioni. Fratello e figlio avevano rinunciato all’eredità. Si era aperta la procedura di esecuzione immobiliare per l’appartamento di Bassano e qui si sono incassati 189 mila euro. Nel 2019 l’Usl 3 intanto aveva anticipato 850 mila euro per la famiglia di un bimbo della Riviera nato il 26 dicembre 2014 all’ospedale di Dolo proprio in una delle sere in cui operava il falso ginecologo. Il piccolo nacque con un’encefalopatia di terzo grado da asfissia perinatale e lesioni permanenti, a causa di manovre sbagliate. —

Alessandro Abbadir

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