Casa a luci rosse a San Donà, ora si indaga sui clienti

SAN DONA'. Non c’erano clienti durante i controlli della casa a luci rosse di vicolo Nuovo. Ma le indagini dei carabinieri ora proseguono in tutto il territorio del basso Piave per capire se vi siano stati altri appartamenti affittati da sfruttatori anche di altre zone del Triveneto.
La scoperta di questo appartamento a luci rosse ha comunque destato un certo stupore. Per ora è stata denunciata una 52enne cinese a Cervignano dove sono iniziate le indagini dei carabinieri friulani che hanno condotto a un primo appartamento nella cittadina, dove sono state trovate due donne orientali, professioniste, e poi all’appartamento di vicolo Nuovo a San Donà
. Il via vai in questo appartamentino sandonatese dove si trovava una donna cinese di 30 anni, subito identificata, era stato segnalato altre volte. Si tratta di una zona centrale ma isolata e buia e in particolare una palazzina abitata per lo più da stranieri. E non c’erano state molte lamentele finora, anche perché l’attività di meretricio accertata si svolgeva quasi esclusivamente nelle ore notturne.
I clienti erano per lo più provenienti da altre città e territori e quindi non sandonatesi. I carabinieri della compagnia di San Donà hanno trovato sparsi all’interno del mini anche profilattici, poi salviette umidificate e altri oggetti che hanno indotto a ritenere certa l’attività di prostituzione della unica donna trovata all’interno che non è stata denunciata in quanto la prostituzione in sé non è reato, mentre lo è solo lo sfruttamento.
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