Cartelli sui ponti: «Basta cacche»

VENEZIA . La cattiva abitudine di non raccogliere gli escrementi del proprio cane è sempre all’ordine del giorno su tutto il territorio comunale. In centro storico è però più evidente, e così tra calli e ponti c’è sempre chi rischia brutte sorprese. C’è chi protesta attaccando cartelli sui portoni delle abitazioni, chi ai parapetti dei ponti o nelle calli, ma su questo argomento il comandante della Polizia municipale getta acqua sul fuoco. «Rispetto a qualche anno fa la situazione è decisamente migliorata» assicura Marco Agostini. «Di escrementi di cani se ne vedono di meno, e siamo noi i primi ad accorgercene pattugliando la città in lungo e in largo a piedi. Semmai la nuova tendenza è un’altra: i padroni dei cani anche raccolgono e mettono negli appositi sacchetti gli escrementi, ma non trovano poi i cestini dove poterli gettare. Ed ecco che, soprattutto nelle zone periferiche di Venezia, a volte i sacchetti li si trovano appoggiati alla base delle pareti delle case o negli angoli di campi e calli, magari anche 4-5 la volta. Perché un padrone passa e pensa che se li hanno buttati gli altri lì, allora lo può fare pure lui. Con Veritas abbiamo discusso più volte del numero di cestini dei rifiuti troppo esiguo per la città, ma se si mettessero i contenitori solo per le deiezioni canine, alla fine qualcuno inizierebbe a usarli per gettarci dentro altri rifiuti. E sorgerebbero così nuove problematiche, e da qui Veritas è restia nell’aumentare il numero dei contenitori».
Il capitolo multe è un’altra questione su cui il comandante Agostini chiarisce la situazione. «Sono pochissime quelle che siamo riusciti a fare. Per individuare chi non raccoglie gli escrementi del proprio cane si devono usare pattuglie in borghese, altrimenti se i colleghi girano in divisa nessuno si fa cogliere impreparato. Non è facile organizzare servizi come questi in borghese, perché le priorità della città sono decisamente altre, in primis la sicurezza e prevenzione».
E sul problema dei cani liberi senza guinzaglio e museruola? «Questo è un problema più diffuso in terraferma, specie nei parchi dove i padroni degli animali non si attengono al lasciarli liberi solo nelle aree espressamente dedicate, e così poi succede che i cani rincorrono gente che fa jogging oppure pedala in bicicletta. Cani di grossa taglia e di specie pericolose ce ne sono però sempre meno, e anche in questo caso la situazione è in netto miglioramento».
Simone Bianchi
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