Carte di credito clonate: condannato
Secondo la Procura erano due ingranaggi della banda di romeni specializzata nella clonazione delle carte di credito dei clienti di un’osteria a Rialto. Ieri il tribunale collegiale (presidente...

FERRO - CS DAI CC. FASE1 FERRO - CS DAI CC
Secondo la Procura erano due ingranaggi della banda di romeni specializzata nella clonazione delle carte di credito dei clienti di un’osteria a Rialto. Ieri il tribunale collegiale (presidente Stefano Manduzio, a latere Claudia Ardita e Fabio Moretti) ha condannato Adrian Dobroslav, classe 1987, domiciliato a Spinea, a tre anni e sei mesi di reclusione, oltre al pagamento di 2. 000 euro di multa. Assolto invece Tudorel Tudosa, romeno classe 1989 anch’egli domiciliato a Spinea. Nella sua requisitoria, la pubblico ministero Laura Cameli aveva chiesto la condanna di entrambi gli imputati: Tudosa a due anni e quattro mesi, Dobroslav a tre anni e quattro mesi, a cui si aggiungeva una multa.
Stando agli accertamenti della Squadra mobile, erano state circa 250 le carte di credito clonate dalla banda in particolare ai turisti stranieri che avevano scelto l’osteria di Rialto per il pranzo o la cena. Radu Catalin Dascalu e la sua fidanzata Mihaela Grigoras avevano già patteggiato davanti alla giudice Roberta Marchiori una pena a 1 anni, 11 mesi e 24 giorni di reclusione. Lei era la cameriera che si occupava di acquisire i codici identificativi delle carte di credito dei clienti del locale attraverso un dispositivo chiamato “skimmer”. Lui invece era incaricato di imprimere i codici carpiti su carte di credito vergini che avevano altri codici identificativi.
Dobroslav, secondo la Procura, era colui che utilizzava le carte create per effettuare gli acquisti nei negozi, spendendo però i soldi degli ignari turisti che solo in un secondo tempo si trovavano il conto svuotato per spese che non avevano mai fatto. Infine Todosa, il cui ruolo era quello di accompagnare in auto Dobroslav per fare acquisti. Gli accertamenti della polizia avevano fatto emergere un conto di circa centomila euro di spese riconducibili alle carte di credito clonate dalla banda.
Le indagini della Squadra Mobile erano partite quando erano arrivate le prime denunce dei turisti, britannici e americani, che segnalavano l’acquisto di prodotti in Italia con la loro carta di credito. Nel febbraio 2013 erano scattati gli arresti dei quattro. Ieri la conclusione del procedimento penale.
(ru.b.)
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