Cappelunghe, domani comincia la semina attesa da undici anni
CAORLE. Verrà avviata da domani, per la prima volta in assoluto, la semina delle cappelunghe nell’Alto Adriatico.
Il prodotto ittico manca infatti dal nostro mare dal 2008, da quando si verificò una grave moria. L’operazione sarà gestita dal consorzio Bivalvia, organizzazione di produttori di molluschi bivalvi del Veneto, che, proprio all’inizio della settimana, ha rinnovato le cariche, confermando presidente Gianni Stival, al suo sesto mandato consecutivo.
Le cappelunghe sono molluschi allungati, avvolti nel guscio, che stanno sotto la sabbia in posizione verticale. Dopo la moria, i ristoratori e le cooperative del settore pesca si sono affidati ai colleghi del mar Tirreno. Si è creato un solido legame con alcuni fornitori che procurano le cappelunghe dall’arenile di Civitavecchia. «L’operazione è molto ambiziosa», ha detto Stival, «Noi pescatori siamo una squadra, da Caorle a Chioggia, e sono convinto che tutti trarranno benefici». La semina avverrà a Caorle, Jesolo, Punta Sabbioni e a Pellestrina: i cannolicchi che saranno impiegati provengono dai colleghi del compartimento marittimo di Roma e saranno trasportati con camion frigo a Caorle. Sempre in giornata, verrà effettuato il trasbordo su un peschereccio che eseguirà la semina nelle aree indicate. Tutto ciò sotto la supervisione dei biologi dell’Istituto di Ricerca AgriTeCo.
La Bivalvia annovera in un unico organismo circa un centinaio di imprese di pesca venete, con 300 addetti impegnati quotidianamente nella raccolta dei molluschi bivalvi. Tutte appartengono al Compartimento Marittimo di Venezia e di Chioggia.
Stival sarà coadiuvato dai consiglieri del rinnovato direttivo che sono Benvenuto Tiozzo, Fiorello Salvagno, Michele Boscolo, Mirco Enzo, Massimo Ghezzo, Scarpa Michele, Norge Tiozzo e Mirco Boscolo, rappresentanti ognuno le imprese di pesca delle vongole nelle marinerie di Caorle, Jesolo, Burano, San Pietro in Volta-Pellestrina, Chioggia e Pila.
Bivalvia è pronta alla sua rivoluzione, che sarà rivoluzione anche a tavola. —
R.P.
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