Caorle. Lite tra genitori e vigili per il mercatino dei bimbi

Il comandante: «Nessuna multa, ma semplice richiesta di spostare la bancarella». Una mamma: «A pochi metri venditori abusivi, la legge deve essere la stessa»

CAORLE. I bambini vendono per gioco una decina di giocattoli, i genitori vengono invitati dalla polizia locale a “rimuovere la bancarella” per alcuni testimoni della scena; semplicemente a “spostarla perché creava intralcio” per la polizia locale. Seguono polemiche, discorsi sopra le righe, minacce di querela che stanno facendo breccia nelle discussioni in città.

Il fatto è accaduto qualche giorno fa a Rio Terrà delle Botteghe, e continua a tenere banco sui profili Facebook e anche nelle piazze. Secca la replica del comandante della polizia locale, Luigi Stefanutto, che sta valutando attentamente alcuni commenti apparsi sui social, per nulla graditi. «La posizione di alcuni offende e denigra l’operato degli agenti». L’episodio ricorda da vicino uno analogo avvenuto l’estate del 2015 a Bibione, dove in via delle Costellazioni, in pieno centro, ci fu una lite verbale. Più o meno a Caorle è accaduta la stessa cosa. Chissà poi se, come sembra, ci saranno o meno risvolti giudiziari legati a presunti casi di diffamazione maturati nelle discussioni sui social. Fatto sta che il racconto della donna che ha scatenato il dibattito, la signora Francesca Gambato, è stato condiviso da più di 100 persone. Gambato per anni ha gestito il ristorante Gente di Mare, a Porto Santa Margherita, ed è persona conosciuta e stimata. Asserisce nel racconto che le due vigilesse presentatesi si siano rivolte ai genitori dei piccoli per “rimuovere” una bancarella che proponeva per finta la vendita di giocattolini. «Era un gioco» ha riferito. Poi una madre, non si sa bene chi, ha fatto notare alle vigilesse che poco distante c’era un venditore abusivo, facendo quindi intendere che forse il compito delle due donne in divisa sarebbe stato quello di doversi preoccupare più del commercio abusivo che non delle bancarelle dei bambini. «Morale», conclude nel suo racconto la donna, « la legge per essere rispettata deve essere uguale per tutti».

Diverso invece il resoconto fornito da Luigi Stefanutto, il comandante della polizia locale. Infatti per Stefanutto «le due vigilesse sono state offese non solo come agenti, ma anche come madri», dice. «Hanno solo chiesto con garbo di poter far spostare la bancarella dei bambini, rivolgendosi direttamente ai genitori. Se proprio vogliamo dirla tutta non è che in Rio Terrà si possano vendere mercanzie in questo modo. Nessuno ha intimato ai bambini e ai genitori di rimuovere nulla, ma solo di collaborare allo spostamento della bancarella, che creava intralcio».

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