Caorle, forza posto di blocco e viene inseguito: condannato a 20 mesi
Un 50enne è stato bloccato dopo la fuga dalla polizia locale. Guidava senza patente, con recidiva nel biennio

Il 50enne Antonio Caldato, originario di Treviso e residente a Motta di Livenza, è stato condannato dal Tribunale di Pordenone a un anno e otto mesi di reclusione per aver forzato un posto di blocco della Polizia locale di Caorle il 2 febbraio 2023, dando vita ad un breve inseguimento. A difendere l’imputato, nel corso del processo con rito abbreviato - e, dunque, con la riduzione di un terzo della pena - è stato l’avvocato Giuseppe Muzzupappa.
La fuga e l’inseguimento
Secondo quanto ricostruito in aula, quel pomeriggio la Polizia locale aveva predisposto un controllo mirato, proprio dopo aver ricevuto la segnalazione che una Renault Megane circolava con alla guida una persona alla quale era stata revocata la patente.
Due pattuglie avevano quindi preso posizione lungo il percorso dell’auto: due agenti in un’auto della Polizia locale, altri due nell’altra. Così - quando la Megane si è avvicinata al blocco - gli agenti hanno subito intimato più volte l’alt.
Ma per tutta risposta Caldato - secondo quanto ricostruito dalla Procura nel capo di imputazione - invece di accostare, avrebbe accelerato, evitando con la prima sterzata sia la vettura di servizio sia l’agente che gli stava intimando lo stop. Pochi metri più avanti, però, la scena si sarebbe ripetuta: anche di fronte alla seconda pattuglia, nonostante i segnali di arresto, l’automobilista avrebbe proseguito la corsa, costringendo gli agenti a indietreggiare per evitare di essere investiti.
A quel punto è scattato un inseguimento, ma la velocità del mezzo e le condizioni del traffico hanno portato la Polizia locale - per motivi di sicurezza - a decidere di interrompere la corsa, per evitare ulteriori pericoli e il possibile coinvolgimento di altri automobilisti.
L’episodio si era concluso con l’identificazione successiva del conducente, già gravato da un provvedimento di revoca della patente emesso il 20 ottobre 2021.
Il processo e la condanna
Nel capo d’imputazione, la Procura ha contestato al cinquantenne la resistenza a pubblico ufficiale («per aver usato violenza e minaccia» nei confronti degli agenti per evitare il controllo, rischiando di investirli nella fuga e «iniziando un inseguimento») e anche l’accusa di guida senza patente, aggravata dalla recidiva nel biennio. Elementi che il giudice ha ritenuto sussistenti, pronunciando la condanna a un anno e otto mesi; un anno e 2 mesi per la resistenza, 6 mesi per la guida senza patente.
L’episodio aveva destato particolare preoccupazione nella località balneare, non solo per la pericolosità della manovra, ma anche per il rischio corso dagli agenti presenti sul posto. Nessuno, per fortuna, era rimasto ferito.
L’avvocato Muzzupappa ha annunciato che valuterà con il suo assistito l’eventuale impugnazione della sentenza in appello. —
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