Canile, Chioggia accusa Cavarzere
Il vicesindaco Veronese: «Rifiutata la nostra proposta conveniente»
CHIOGGIA. Qualcuno non la racconta giusta. La vicenda della tentata convenzione tra il Comune di Cavarzere e quello di Chioggia per ospitare a Sant’Anna, nel rifugio gestito dall’Apa, i randagi eventualmente catturati a Cavarzere, ha un aspetto oscuro: non si capisce chi ha detto no a chi. Essendo certo i due comuni non avevano raggiunto un accordo economico, la cosa potrebbe non avere molta importanza, se non fosse che ogni Comune addebita la responsabilità all’altro.
Un comunicato diffuso dalla consigliera cavarzerana Chiara Tasso, ma firmato «amministrazione comunale», afferma, infatti, che «abbiamo preparato una bozza di convenzione da sottoporre al Comune di Chioggia che, inizialmente, aveva acconsentito, tuttavia abbiamo dovuto assistere, con grande rammarico, a un cambio di rotta da parte di Chioggia che ha ritrattato l’accordo rilanciando un’offerta economica più elevata». Quanto fosse questa offerta il comunicato non lo dice e il sindaco Tommasi, interpellato, dice di non ricordare il dettaglio. Ma le cifre le rende note il vice sindaco di Chioggia, Marco Veronese: la bozza di convenzione presentata da Cavarzere era quella precedentemente in essere con Cona, ovvero 60 centesimi a persona «commisurato al numero degli abitanti, che noi eravamo disposti a ridurre a 50 centesimi, per un totale di 7000 euro l’anno, compresa iva, importo che era stato accettato dal Comune di Chioggia». Ma, in seguito, «inspiegabilmente il Comune di Cavarzere rifiuta la proposta e indice un bando (scaduto ieri, ndr), per il medesimo servizio, per un importo di 9000 euro più iva, superiore a quello richiesto da Chioggia». Spiega, però, Tommasi, che il bando prevede un ribasso d’asta che riporterebbe, ma non è certo, i costi in linea. Il finale si saprà all’apertura delle buste, il 20 ottobre.
Diego Degan
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