Camponogara, nessuno vuol comprare il bar-tabaccheria Cacco

L’attività intestata alla donna finita in carcere per l’omicidio d’Isabella Noventa ancora in vendita dopo mesi. Il legale: «Non chiederò i domiciliari per Manuela»

CAMPONOGARA. Il negozio di Manuela Cacco, la tabaccaia di Camponogara implicata nell’omicidio della segretaria padovana Isabella Noventa, non si riesce a vendere nonostante la stessa lo abbia messo sul mercato ormai da 5- 6 mesi. La Cacco rinviata a giudizio con rito abbreviato per omicidio volontario intanto non chiederà (almeno per ora e con ogni probabilità fino a sentenza), la modifica della misura di carcerazione, cioè la richiesta di andare ai domiciliari nella sua casa di Camponogara. La donna è implicata nell’omicidio della segretaria, con i fratelli Debora e Freddy Sorgato. Manuela Cacco è accusata di omicidio volontario in concorso, occultamento di cadavere, stalking e simulazione di reato per aver fatto finta di perdere il telefonino con cui, in base all’accusa, perseguitava Isabella.

«Manuela Cacco», spiega l’avvocato Alessandro Menegazzo, «ha deciso di mettere in vendita il suo negozio, che si trova in via Arzerini fra Dolo e Camponogara, ancora la scorsa estate, quando ha capito che sarebbe stato altamente difficile trasferire l’attività alla figlia, considerando che il Monopolio dello Stato ha sospeso la sua licenza. La ricerca di acquirenti è stata affidata ad uno studio di commercialisti di Dolo».

Finora però l’operazionenon è stata portata a termine. Spesso dopo un primo interessamento i potenziali acquirenti si dileguano dopo aver sentito il nome della tabaccaia. La proprietà dell’immobile è del padre di Manuela Cacco, mentre l’attività è intestata a lei.

«Nelle prossime settimane», spiega l’avvocato Menegazzo, «le ricerche di compratori del bar - tabaccheria continueranno. L’intenzione resta quella di vendere l’attività».

Sul fronte del processo penale invece, la difesa di Manuela Cacco è intenzionata a non chiedere per ora nè la scarcerazione, nè gli arresti domiciliari, prima del processo con rito abbreviato chiesto da Menegazzo e dai difensori dei fratelli Sorgato. «Abbiamo fiducia nella giustizia», spiega l’avvocato Menegazzo, «e sono convinto che la nostra linea difensiva sarà confermata in sede processuale. Manuela finora ha reso dichiarazioni considerate credibili sia dalla magistratura che dalla parte civile».

La linea che continuerà ad essere seguita è chiara: Manuela Cacco non ha nulla a che fare con l’ideazione del delitto di Isabella Noventa.

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