Campo Marte sospeso Appello dei residenti

La storia della riqualificazione di Campo Marte, iniziata negli anni Ottanta, dovrebbe concludersi il prossimo 10 dicembre, altrimenti il Consorzio che si era aggiudicato l’appalto nel 2017 per 1 milione e 600 mila euro rischia di andare in penale. Lo scorso 19 giugno il Consorzio Innova doveva tornare a essere operativo, dopo il fallimento di una ditta consorziata che è stata sostituita. Tuttavia sembrava che non ci fosse nessuno al lavoro. Ater ha fatto sapere di aver convocato il Consorzio per chiedere spiegazioni e che l’impresa ha assicurato che tra fine agosto e i primi di settembre il cantiere entrerà nel pieno dei lavori per ultimare i 19 appartamenti progettati nel 2010 dall’archistar Alvaro Siza. Per adesso 58 case sono già abitate, 18 sono in via di assegnazione, 6 in via di realizzazione e appunto 19 quelle da ultimare. «Entro fine anno o al massimo entro la prossima primavera consegneremo all’Ater i 19 appartamenti», ha spiegato il referente dei lavori Antonio Vaccari, «Abbiamo fatto le verifiche sui lavori svolti e sono stati fatti correttamente». Per adesso però i 320 cittadini che hanno firmato l’appello per chiedere a Comune e Ater di rendere noti i progetti e i tempi, chiedono di conoscere che tipo di riqualificazione sia prevista nelle aree pubbliche. «Forse non è arrivato il nostro appello, seppur certificato, lo abbiamo rimandato», chiede il segretario del Circolo Giudecca Giorgio Isotti, «Vorremmo un impegno a completare le case e le opere di urbanizzazione, in particolare da parte del Comune, presentando tempestivamente un progetto credibile finanziato sul futuro spazio pubblico».
L’area è infatti un perenne cantiere che non vede la fine da decenni. Il progetto prevede anche uno spazio pubblico con un giardino, ma poco si sa di come dovrebbe diventare. Ed è proprio questo che chiedono i cittadini. Di recente il presidente dell’Ater Raffaele Speranzon aveva detto che i lavori stavano procedendo, ma che rimaneva «aperto il fronte della piazza pubblica davanti agli edifici, per cui servirebbero circa 1, 5 milioni di euro». Speranzon aveva specificato che, non trattandosi di una corte interna a uso esclusivo degli inquilini, ma di un campo aperto, non rientrava nella sfera di intervento di Ater. Tra le ipotesi quella di un’area verde, ma nessuno ha mai visto il progetto.
Gli interventi in corso non sono strutturali e dovrebbero questa volta seguire un iter più veloce, ma i residenti ormai sono scettici e si aspettano di essere tenuti al corrente di «quando Campo Marte potrà tornare uno spazio normale». —
Vera Mantengoli
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