Camminata in città in sedia a rotelle «Difficile muoversi»

Barriere architettoniche testate da un gruppo di studenti italiani e francesi. I 4 percorsi per arrivare a San Marco
Di Vera Mantengoli

È finita con molti calli alle mani e una visione del mondo diversa la camminata per Venezia in sedie a rotelle di una settantina di studenti francesi e trevigiani dai 16 ai 19 anni. «È stata un’esperienza molto bella», racconta l’alunno Nicolò Cenedese «ma è stata dura fin dall'inizio. Quando siamo arrivati al Ponte della Costituzione abbiamo visto che l’ovovia era rotta. Sicuramente per chi ha una disabilità non è facile girare per la città».

Ieri mattina alcune classi dell’Istituto Paritario G. Galilei di Treviso e del La Mache di Lione sono arrivate alla stazione Santa Lucia con quattro carrozzine, date in prestito dall'Israa della Marca (Istituto per Servizi di Ricovero e Assistenza Anziani). Lo scopo della gita fuori porta era quello di sperimentare cosa significhi visitare una città come Venezia in una sedia a rotelle, dopo aver studiato sulla carta quattro percorsi alternativi per arrivare in Piazza San Marco da Dorsoduro, Santa Croce, Cannaregio e San Polo. Dopo qualche ora gli studenti, accompagnati dai docenti Iola de Monte e Diego Polese, sono arrivati a destinazione, stanchi ma soddisfatti.

Le osservazioni verranno caricate su wwwetwinning.net, la piattaforma delle scuole della Comunità Europea. «Dovrebbero esserci dei ponti alternativi per i disabili o più rampe»,afferma lo studente Nicolò Toffolo. «Abbiamo fatto molta fatica, sul Ponte dell'Accademia è stato impossibile perché era davvero duro». Il progetto «Young European generation towards a connected world with the use of domotics in housing renovation» ha tra gli obiettivi quello di realizzare una casa domotica per gli anziani di Treviso. «Grazie a questa esperienza vogliamo insegnare ai ragazzi ad avere cura nella loro vita delle fasce più deboli», spiegano de Monte e Polese. «Insieme alla scuola francese stiamo realizzando soluzioni per rendere l'accessibilità sempre meno un problema».

Il percorso è stato anche l'occasione per mostrare agli amici francesi la bellezza della città e fare delle pause. Immancabile la Chiesa della Salute per chi ha fatto il tragitto a Dorsoduro e la terrazza con vista mozzafiato del Fondaco dei Tedeschi per chi quello di Santa Croce: «In entrambi i casi» hanno sottolineato i ragazzi «è stato comunque difficile perché la scalinata della Salute non ha rampe e il Ponte di Rialto è davvero faticoso».

Al Fondaco i ragazzi hanno dovuto mostrare il contenuto degli zaini perché è scattato l'allarme, ma si è capito poi che si trattava del materiale metallico della carrozzina. L'accessibilità a Venezia rappresenta una delle sfide maggiori per la città, anche se di recente è stato fatto un passo molto avanti con il progetto Gondolas4all che permette anche a chi è in carrozzina di godersi un giro in gondola, senza la fatica dei ponti.

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