Cali di tensione, bloccato (di nuovo) il tram di Mestre

Problemi sulla linea elettrica, convogli a singhiozzo e disagi. E su San Giuliano infuria la polemica
Tram bloccato in piazzale Cialdini a causa del temporale
Tram bloccato in piazzale Cialdini a causa del temporale

MESTRE - Cali di tensione sulla linea elettrica. Anche ieri il tram dalle 16.30 si è fermato a più riprese. Attorno alle 18.30 il blocco di tre mezzi diretti in deposito con disagi in via Colombo e via San Donà (davanti al Palaplip) hanno imposto la presenza di pattuglie della polizia locale per gestire la viabilità, intralciata da un tram fermo. «Actv parla di cali di corrente alla rete elettrica che sono iniziati dalle 16.30 e di cui non si conoscono le origini. Ci sono stati cali di corrente anche al deposito di via Martiri della Libertà e pensiamo che il problema dipenda dalla rete di Enel», spiegano da Pmv.

Enel smentisce: «Il problema è sui loro impianti, non sulla nostra linea». Una situazione che rischia di inasprire la polemica tra aziende del tram (Actv e Pmv) e Enel dopo il guasto alla sottostazione di viale San Marco che ha bloccato il tram giovedì per otto ore. Lunedì è in programma una riunione tecnica per capire le cause e cercare di trovare una soluzione.

Intanto anche ieri i passeggeri sono dovuti salire sui bus sostitutivi messi in campo da Actv, dalle 16.30 fino a sera tra disagi al traffico e utenti incapaci di capire perché il tram si sia bloccato, per la solita carenza informativa da parte di Ac tv.

Sul fronte cantieri non mancano le preoccupazioni. Sono circa venti giorni che a San Giuliano, nella grande rotatoria trasformata in cantiere per i lavori del tram da oltre un anno, non si vedono operai. Erboni alti, cartelli a terra, rulli che rotolano in mezzo alle piattaforme del tram. Una viabilità da tempo provvisoria senza gli attesi semafori e pali del tram senza fili della corrente. Le due fermate davanti al parco da ultimare. Tra gli erboni, la nostra fotografa ha notato scorrazzare, indisturbate, due grosse nutrie. Una situazione che preoccupa e che sarebbe figlia della pausa festiva agostana che ha fermato il cantiere, affidato a Veneto Strade, società della Regione.

Se ritarda il cantiere di San Giuliano tarda l’attivazione della linea per Venezia e pure la riapertura della rampa che da via della Libertà (via Righi) consente di salire sul cavalcavia di San Giuliano in direzione di via Orlanda e della Triestina. Un ritardo che ammette Antonio Stifanelli, amministratore di Pmv e impegnato in questi giorni nel sovrintendere alle corse del pre esercizio della linea tra Mestre e Marghera. «Stando ai miei calcoli la rampa avrebbe dovuto essere già stata riaperta ma non so dire come mai ci sia questo ritardo», spiega Stifanelli. Le lamentele fioccano e sono soprattutto di lavoratori della zona del Vega che per tornare a casa dal lavoro sono costretti a prolungare il percorso fino all'imbocco del ponte della Libertà e svoltare a U per reimmettersi sulla rampa da Venezia verso Mestre.

Un disagio che se unito ai problemi di allagamento del sottopasso ferroviario della vecchia stazione di Marghera, conferma che la viabilità dell’area resta carente per auto, pedoni e cicli. A rassicurare su una veloce riapertura della rampa è Silvano Vernizzi, amministratore di Veneto Strade che ci risponde dalle ferie. «La rampa è ancora chiusa perché manca la segnaletica orizzontale che dovrebbe essere realizzata la prossima settimana, quando verrà riattivato il cantiere dopo la pausa ferragostana che è durata una quindicina di giorni. Quindi si tratta di attendere ancora per poco», spiega. Il timore in città è che la lentezza con cui hanno marciato finora i lavori finiscano con il rallentare ulteriormente, e non se ne sente affatto il bisogno, la marcia della tramvia in direzione di Venezia.

La riapertura della rampa del cavalcavia dal Vega verso il parco di San Giuliano serve, dicono da Pmv, è urgente per cominciare i lavori per stendere la linea di contatto che deve dare energia elettrica al tram. Finora sulla sommità del cavalcavia sono stati posati i pali di sostegno della linea aerea di contatto (la Lac) ma non i fili, perché era necessario, prima, terminare i lavori del cavalcavia a cura di Veneto Strade. E ora, passate le ferie, tutti premono per la fine dei lavori.

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