Cadavere trovato in acqua, prelevate le impronte digitali
Esame cadaverico esterno sul corpo ripescato domenica mattina in porto. Il controllo è servito per prelevare le impronte digitali e poterle quindi confrontare con eventuali impronte di persone scomparse o schedate in qualche database. Inoltre il medico legale che ha ispezionato il cadavere lo ha visionato per capire se presentava segni di violenza esterni. Nessun segno è stato rilevato. Ora si attende la comparazione delle impronte.
Il ritrovamento è avvenuto domenica mattina alle 8 presso il molo B 21 di Porto Marghera. Il corpo è stato rinvenuto in acqua non lontano dalla banchina e in avanzato stato di decomposizione. Il cadavere è stato avvistato da uno degli ormeggiatori, in servizio nell'area di Marghera, il quale ha subito provveduto ad avvisare la Sala Operativa del IX Maritime Rescue Sub Center della Guardia Costiera di Venezia. La sala operativa ha inviato la motovedetta “CP 833” che ha raggiunto il molo B. In un primo momento erano stati mobilitati anche i vigili del fuoco, in particolare i sommozzatori, ma poi quando gli uomini della Guardia costiera sono arrivati sul posto si è capito che non serviva l'intervento di rinforzo dei pompieri.
I militari della Guardia Costiera hanno provveduto al recupero della salma che è stata poi trasferita nella cella mortuaria dell'ospedale di Venezia. Il cadavere, apparterrebbe ad un uomo, privo di documenti.
La decomposizione del corpo avrebbe raggiunto, con la permanenza in acqua, lo stadio della saponificazione rendendo praticamente impossibile al momento dare qualsiasi indicazione utile al riconoscimento del cadavere. Impossibile quindi al momento anche definire la nazionalità dell'uomo.
Il sospetto però è che si possa trattare di un cittadino caucasico. Ma questa si tratta di un’ipotesi tutta da verificare.
Al momento del rinvenimento in acqua il corpo indossava una maglietta, a quanto pare di colore grigio, e dei pantaloni ridotti in brandelli. Sia lo stato degli abiti e soprattutto il livello di decomposizione del corpo lasciano pensare al momento che il decesso sia avvenuto dai cinque ai sei giorni prima e che il cadavere sia rimasto a lungo in acqua prima del rinvenimento. Allertata la Questura e sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia scientifica e della Squadra mobile.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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