Cadavere nell'auto ripescata dal canale
Il proprietario, Giampaolo Gaggiato di Favaro, era scomparso nel nulla otto anni fa

Gimpaolo Gaggiato era scomparso la sera del 14 agosto di otto anni fa. La sua auto, con uno scheletro all'interno, è stata ripescata ieri pomeriggio dal canale dell'Azoto a Porto Marghera. È un giallo che s'infittisce quello che riguarda la scomparsa dell'allora impiegato 44enne del Pubblico registro automobilistico di Mestre e che abitava con la madre a Favaro. Un mistero sul quale indagano gli agenti della Squadra Mobile di Marco Odorisio. Uno scheletro, un'auto, una scomparsa durata otto anni e in questo lasso di tempo un'unica segnalazione sull'eventuale presenza di Gaggiato in un capannone di Tessera. Da qui ripartono gli investigatori per dare delle risposte a tante domande. Il viaggio a ritroso, per ricostruire quanto accaduto quella sera della vigilia di Ferragosto, è iniziato ieri mattina quando un rimorchiatore, mentre sta provando un ecoscandaglio lungo il canale dell'Azoto, scopre che nell'acqua c'è una massa ferrosa. Ben presto l'apparecchio evidenzia che si tratta di un'auto. L'equipaggio riesce a leggere il numero di targa e lo segnala alla polizia. Una breve ricerca, e si copre che si tratta di una Lancia Thema di colore blu che risulta essere inserita nell'elenco delle auto da ricercare, abbinata al nome di Giampaolo Gaggiato, un impiegato del Pra che abitava in via Fiorentina 3 a Favaro e scomparso il 14 agosto 2003. Sul posto arrivano le volanti, i vigili del fuoco e i sommozzatori che si immergono per controllare se all'interno dell'auto c'è qualche cosa che possa riportare a quell'uomo svanito nel nulla. L'auto è rovesciata e parzialemnte immersa nel fondale melmoso. Arrivano anche gli agenti della Squadra Mobile. Le operazioni di recupero sono complesse, anche perché bisogna evitare di danneggiare l'auto, in acqua da molto tempo. I sub non riescono a vedere granché all'interno dell'abitacolo. L'acqua è torbida e dentro ci sono parecchie alghe e molto fango. Solo a metà pomeriggio l'auto viene riportata a galla e sistemata sulla banchina. Ci vuole del tempo prima che i pompieri riescano ad aprire le portiere. Lentamente, mentre acqua e fango fuoriescono dall'abitacolo, si nota sul sedile del conducente parte di uno scheletro umano. Si vede chiaramente la teca cranica integra, con i denti e altre parti dello scheletro. Verosimilmente il resto delle ossa è sparso all'interno dell'abitacolo e in mezzo a fango e alghe. Gli uomini della polizia scientifica compiono alcuni rilievi, poi l'auto viene ricoperta con un telo e portata in un deposito in attesa che il fango si asciughi e consenta la ricerca del resto dello scheletro e di oggetti utili all'indagine. Quanto emerso fino ad ora non fa penare ad una morte violenta della persona a cui è riconducibile lo schletro e non è possibile stabilire con certezza che si tratti proprio di Gaggiato. Comunque, è inevitabile che gli investigatori partano dal presupposto che si tratti dell'impiegato scomparso. Per questo avvertono i famigliari dell'uomo. «Aspettiamo di avere la certezza che si tratti di lui. Solo allora diremo qualche cosa. Troppe cose strane ci sono attorno alla sua scomparsa. Aspettiamo che gli investigatori ci dicano se è lui e come mai, eventualmente, è finito in un luogo dove non ci si va per caso. Ora il mio problema è come dirlo a mia madre, che ha 84 anni e lo aspetta ancora», dice Gabriele Gaggiato, fratello di Giampaolo. L'uomo la sera della scompara era tornato da una gita in moto in Croazia. Appena parcheggiata la moto in garage, sale sulla Thema senza prendere documenti, denaro e le medicine salvavita che ha sempre con sè dopo l'infarto. Dice alla madre che ha un appuntamento. È l'ultima volta che la donna lo vede. Mezz'ora dopo lo chiama sul cellulare per sapere se rientra per cena, ma il telefonino è muto. Chi doveva incontrare Giampaolo? E dove? Chi è l'uomo che il giorno prima chiama a casa per ricordare l'appuntamento? Lo stesso che gli telefona in Croazia?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video