Ca' Foscari «processa» Galimberti
Indagine interna sulle accuse di plagio di testi. Cacciari: «Un'idiozia»

Il filosofo Massimo Cacciari contrario all’iniziativa di Carraro
Ca' Foscari «processa» Umberto Galimberti - tra i più noti filosofi italiani e dai anni tra i suoi più illustri docenti - per verificare le accuse di plagio mossegli da diverse parti, perché avrebbe copiato, senza citarli, parti di testi di altri autori.
E' stato il nuovo rettore Carlo Carraro a prendere l'iniziativa, dando mandato al prorettore alla Valutazione Agostino Cortesi, di vagliare l'opera di Galimberti - che a Ca' Foscari è ordinario di Filosofia e insegna anche Psicologia Dinamica e Psicologia Generale - per verificare appunto se il «copia-e-incolla» che da anni gli viene attribuito da alcuni su parti testi di altri autori riversati nei suoi, ha un reale fondamento. In almeno due casi, Galimberti aveva ammesso la violazione del copyright: per brani di Giulia Sissa di cui si era appropriato per il suo L'ospite inquietante e per parti di un libro di Guido Zingari, ripresi per il suo Invito al pensiero di Martin Heidegger. Galimberti fu nell'occasione querelato da Zingari e i due filosofi arrivarono poi a un accordo che prevedeva l'ammissione da parte del primo dell'indebita appropriazione intellettuale nelle successive edizioni del volume. Ora, appunto, la clamorosa iniziativa di Ca' Foscari, che si è mossa sulla base di due considerazioni. L'approvazione del suo nuovo Codice Etico, che all'articolo 6 punisce appunto il plagio, e soprattutto l'imminente uscita in libreria del saggio di Francesco Bucci Umberto Galimberti e la mistificazione intellettuale, che ricostruirebbe il metodo usato da Galimberti per appropriarsi di parti di testi di altri colleghi senza mai citarli. Un libro destinato a rinfocolare polemiche e su cui ora Ca' Foscari gioca d'anticipo, come spiega il protettore Cortesi. «L'adozione del Codice Etico che fa riferimento anche al plagio - spiega il professor Cortesi - ha spinto il rettore a verificare se nei testi di Galimberti possano essere presenti elementi che lo avvalorino, incaricando della verioficando partendo proprio dall'esame di questo nuovo testo a lui dedicato. Ferma restando la presunzione di innocenza, verificheremo nel giro di qualche mese se l'accusa di plagio nei confronti di Galimberti ha qualche fondamento e sarà allora il Senato Accademico a proppore gli eventuali provvedimenti disciplinari nei suoi confronti. Presto partiranno le indagini a campione su eventuali plagi nelle tesi magistrali da parte degli studenti e non potevamo certo fare eccezioni per i docenti». Tra l'altro risulterebbe che due dei libri «incriminati» di Galimberti - con ampi stralci di altri auori non citati - sarebbero stati da lui presentati al concorso per il ruolo di professore ordinario di Filosifia Morale a Ca' Foscari nel 1999. Ma, in quell'occasione, la Commissiobne giudicante non sollevi su di essi alcuna obiezione. A difendere Galimberti è invece il collega - ed ex sindaco di Venezia - Massimo Cacciari - «L'indagine di Ca' Foscari mi sembra un'idiozia. Galimberti cita, come è perfettamente normale che faccia, altri autori ma il suo pensiero è in generale molto originale e stimolante». Ma il caso è aperto, anche se, nel frattempo, Galimberti potrà naturalmente insegnare normalmente a Ca' Foscari.
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