Burano, malumori e critiche Il porta a porta non convince «No alla spazzatura in casa»

Gli anziani i più intransigenti: «Sull’isola non c’è alcuna emergenza rifiuti» Adolfo, dirigente Veritas: «Con calma metteremo a punto l’intero sistema»

BURANO. Addio sacchi appesi ai ganci o appoggiati per terra, da ieri la raccolta della spazzatura a Burano avviene porta a porta. Una piccola rivoluzione per gli abitanti dell’isola, che infatti hanno accolto la novità tra le proteste e lo scetticismo: «Qui non siamo a Venezia» la critica più diffusa «non c’era nessuna emergenza pulizia da risolvere, anzi dovremmo essere pagati per come teniamo Burano. Ora siamo costretti a tenere la sporcizia a casa».

E per questo, in occasione del battesimo del porta a porta, nell’isola del merletto si sono presentati fin dalla prima mattina la consigliera comunale Francesca Rogliani e il direttore dei servizi ambientali di Veritas, Federico Adolfo. Per monitorare le operazioni, certo; ma anche per ascoltare le esigenze e le lamentele dei residenti e valutare, se necessario, di introdurre correttivi.

Un passo indietro. Burano e Mazzorbo sono l’ultima tappa di una trasformazione, la raccolta porta a porta a chiamata al posto dei sacchetti per strada, iniziata a Venezia nel 2015. Con risultati degni di nota: la differenziata è aumentata del 7%, gli interventi di derattizzazione sono diminuiti del 30% e la presenza di gabbiani è passata da 2000 a 456. Senza considerare che in laguna non esiste la raccolta dell’umido, a differenza delle altre grandi città. «Ci arriveremo» garantisce Adolfo di Veritas «ma ci sono ostacoli». Tipo il metodo di conferimento, ad esempio, o costosi sistemi di lavaggio per le 80 barche in dotazione a Veritas. Completato il percorso in centro storico a fine 2018 con la Giudecca, Burano e Murano erano le isole mancanti. La sperimentazione per quest’ultima prenderà il via a partire dal 7 maggio. A Burano, invece, da ieri le utenze interessate (tra case private ed esercizi commerciali) sono 2.006. Quindici gli operatori impiegati ogni giorno (domenica esclusa) e sempre in coppia dalle 8.30 alle 12. E per chi esce prima di casa, ecco i tre punti di raccolta (dalle 6.30 alle 8.30) per cartone plastica e residuo: Fondamenta Santa Caterina, in Fondamenta dei Squeri e in Fondamenta Pizzo. Per chi sgarra, verbale e multa. A camminare per Burano di prima mattina, però, il cambiamento non sembra essere digerito. C’è chi, per strada, ferma i dirigenti di Veritas e chiede: «Posso lasciare il sacchetto sul terrazzo o mi fanno la multa?». La maggior parte, però, non lascia scampo alla novità. Michele, 60 anni residente in calle Checoso, parla di una novità «pessima»: «Abitiamo in case piccole» dice «così siamo costretti a tenere l’immondizia in cucina». A due passi, in corte Checoso, un gruppo di anziane chiede spiegazioni alla consigliera Rogliani: «Noi ogni giorno puliamo davanti calli e corti, dovreste pagarci per il servizio che facciamo», dicono affacciandosi alla porta di casa indicando con scope e detersivi appesi ai ganci. Gli stessi ganci dove, fino a due giorni prima, attaccavano anche la spazzatura: «Adesso restiamo prigionieri in casa, finora gli spazzini passavano a ritirare l’immondizia la mattina presto e non c’erano problemi».

Restano pur sempre i punti di raccolta: “Sembra di essere tornati agli anni ’50» controbatte un’altra anziana, «con le code alle 7 di mattina per buttare la spazzatura». Critiche che Veritas promette di tenere in considerazione: «A Burano» conclude Adolfo « la maggior parte delle case sta al piano terra, non ci sono scale o sottoscala. Ammissioni che, al termine del periodo di prova di 15 giorni, potrebbero diventare piccole concessioni agli abitanti di Burano. —

Eugenio Pendolini

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