Brugnaro ai residenti: «Pronto al confronto su via Carducci»

Il sindaco dopo le proteste: se gli abitanti me lo chiederanno, li incontrerò. «Conosco benissimo i problemi della strada ma è difficile intervenire, questi si spostano come i colombi da una strada all’altra»

«I cittadini fanno benissimo a denunciare quello che vedono che non va, se lo fanno pubblicamente però io ho il dovere di rispondere pubblicamente. Se mi chiederanno un incontro privato, io spiegherò che la loro proposta di bloccare la vendita di alcolici ai non residenti non è possibile, la legge ce lo vieta: lo faremmo volentieri, ma non si può». La situazione di via Carducci e il malcontento dei residenti continua ad animare il dibattito in città: dopo tre giorni di polemiche tra le pagine dei giornali, il sindaco Luigi Brugnaro ha voluto aprire figurativamente la porta del municipio agli scontenti, nel tentativo di appianare il confronto partito lunedì con toni ben più aspri.

Il primo cittadino ha risposto sull’argomento durante i sopralluoghi della mattinata ai cantieri di Marghera e, soprattutto, nel corso dell’inaugurazione serale del luna park di via Torino, quella Mes3land che nelle intenzioni dell’amministrazione vuole essere un punto di attrazione ma anche di riqualificazione («Per tutte le famiglie, a tutte le ore: è sicuro, c’è attenzione per ogni fascia d’età, ci sono i giochi e gli eventi. Venite da Padova, da Treviso, giudicate voi com’è questa città»).

Attorniato da una coppia di dinosauri ringhianti, Brugnaro ha rimesso ordine sulle sue esternazioni dei giorni passati: «Via Carducci ce l’ho ben presente, praticamente ci vivo, di giorno e anche di notte. Le foto che ritraggono situazioni di degrado le conosco, spesso è la nostra polizia locale, sono gli operatori di Veritas a scattarle e a diffonderle, per testimoniare i nostri sforzi».

L’intelligenza artificiale, insomma, non è più chiamata in causa come possibile strumento di manipolazioni grafiche, «Sono sforzi continui, che però si devono fermare dove ci impone la legge: qui ci sono strutture caritatevoli che offrono colazione, pranzo e cena a chi è in difficoltà, ed è una cosa buona, ma attirano tante persone che, oltre a quello, rifiutano di farsi aiutare. Qualcuno ci risponde in maniere incredibili: a me un senzatetto una volta ha detto “vado a dormire in pronto soccorso, è un mio diritto”. Quando gli ho detto che non si può mi ha detto: “Io vado lo stesso”. Ti lascia senza parole».

Il sindaco ha ricordato come ha agito negli ultimi dieci anni: «C’era una stradina chiusa dove i residenti avevano appeso sui portoni cartelli per chiedere di non sporcare più. Per risolvere il problema ho aperto la strada, con un maggiore passaggio di automobili gli sbandati se ne sono andati. Ma non troppo distanti: si spostano, come i colombi, e non puoi inseguirli con un’ordinanza dopo l’altra. Dobbiamo guardare in faccia la realtà».

Inevitabile, a questo punto, il commento contro le leggi da cambiare a Roma, a partire dalla norma Cartabia che lascia campo libero ai borseggiatori vanificando le denunce dei derubati, fino ad arrivare alla storica battaglia per l’uso delle celle di sicurezza. «Siamo una grande città, arrivano da tutto il mondo, c’è ricchezza, ma questo significa che arriva anche l’immigrazione incontrollata. Io cerco di affrontare tutto con serenità, senza reticenze, poi ogni tanto sbotto: sono umano anche io».

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