Bramezza, dal mare alle colline la scelta per la Pedemontana

SAN DONà

Dal basso Piave e litorale veneziano alla Pedemontana il passo è tutt’altro che breve. L’ormai ex direttore generale dell’Usl 4 del Veneto orientale, Carlo Bramezza, è ora il nuovo direttore dell’Usl 7 Pedemontana. Ritorna sui colli asolani, vicino a casa, ma sfuma l’ipotesi della direzione prestigiosa dell’Usl 3 Serenissima dove in tanti lo aspettavano per un cambio di rotta meno formale e più elastico a Venezia. Il presidente Zaia era andato a cercarlo fino a Monfumo per gettarlo nella mischia e dare un piglio manageriale alla gestione dell’allora Usl 10 e poi 4. Era il 2013 e Bramezza non era molto conosciuto negli ambienti politici e amministrativi. L’Usl 4 stava attraversando un periodo di stasi con lo spauracchio delle fughe.

Bramezza ha intuito le potenzialità del turismo, ha creduto nell’ospedale di Jesolo, che è diventato addirittura Covid Hospital. Il trevigiano Bramezza, che proveniva dalla direzione delle case di riposo in provincia di Treviso, allievo del ministro Bernini, ritenuto vicino a Forza Italia e poi alla Lega, era stato definito il Mourinho della sanità dallo stesso Zaia per la sua determinazione e velocità nel prendere decisioni. E nel 2013 Mourinho era il re del calcio con la sua Inter delle meraviglie.

Bramezza non ha tradito le aspettative, al punto da essere pronto a realizzare un nuovo ospedale per il Veneto orientale, metterci pure i soldi già sul piatto, frenato solo dalle indecisioni del sindaci e un anacronistico campanilismo che da queste parti è responsabile di tanti blocchi.

Bramezza si dice a sorpresa felicissimo del nuovo incarico. «Torno verso casa», dice sorridendo, «e il mio primo pensiero è all’Usl 4 che lascio a un ottimo nuovo direttore e bravi dirigenti e personale. Sono felice del lavoro svolto in un’azienda che oggi vanta tre direttori generali, il sottoscritto, poi il dottor Filippi e la dottoressa Carraro che sarà a Belluno. Non è certo un caso e dimostra che questa realtà è davvero una palestra per le professionalità dirigenziali nella sanità. Nella nuova Usl Pedemontana ci sono nuove importanti sfide», aggiunge, «con due grandi ospedali da gestire, quello di Bassano e Santorso, poi quello da inaugurare ad Asiago dove ancora il turismo sarà uno degli aspetti fondamentali da integrare alla sanità. L’Usl 4 è cresciuta molto da quando sono arrivato nel 2013», ricorda, «abbiamo San Donà e Portogruaro, ovvero due poli fondamentali, uno medico e uno chirurgico, poi un polo riabilitativo a Jesolo, ospedale che rischiava la chiusura. La sanità turistica è ad altissimo livello. Oggi i pazienti vengono a curarsi nell’Usl 4 e abbiamo bloccato le fughe. Farò tesoro di questa esperienza». —

G.Ca.

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