Boraso: serve una proposta seria
L’assessore al Patrimonio: «Nessun contatto con gli investitori»

Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Municipio Mestre/ Assemblea pubblica sul "S.F.M.R. tra passato e futuro" - nella foto: Renato Boraso
«Ci auguriamo che presto arrivi una proposta seria per l’ex Umberto I. Finora non abbiamo avuto alcuna informazione: non è stata protocollata alcuna istanza degli investitori che non sono venuti al confronto con noi. Cosa vogliono realizzare? Non si sa. E il notaio Gasparotti da mesi attende quella firma sull’accordo che deve portare i vari padiglioni sotto la proprietà dell’amministrazione comunale». L’assessore al patrimonio Renato Boraso
(nella foto)
allarga la braccia, sconsolato. Quando gli si chiede conferma delle voci che circolano attorno all’ex Umberto I con la proprietà, la Dng di Marcello Carli, impegnata in una trattativa con due cordate di imprenditori, dal Comune arrivano auguri ma non certezze. E c’è irritazione visto che l’appuntamento dal notaio, rinviato dalla fine del 2016 alla primavera 2017, è ancora saltato. E le ipoteche sugli immobili che dovevano essere sbloccate, alla fine sono ancora in vigore. All’ex Umberto I era previsto un albergo (100-120 camere); una galleria commerciale di 16 mila metri quadri; la residenza è scesa sotto i 2.500 metri quadri (10% in social housing). Al Comune andavano, oltre al parcheggio e ai padiglioni, 18 mila metri quadri a verde. Senza il passaggio dei padiglioni, la variante può diventare carta straccia. Era scritto nero su bianco nel testo del 2015.
(m.ch.)
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