Bollette del gas quadruplicate, Adico invia i primi reclami. In ballo circa 13 mila euro
Nove utenti mestrini si affidano all’associazione dei consumatori. Il presidente Garofolini: «Valutiamo se esistono presupposti per class action»

Nove reclami per un totale di circa 13 mila euro di importi da contestare per oltre 5 mila metricubi di gas consumati nel periodo invernale. E’ partita ufficialmente la battaglia di Adico e di un gruppo di utenti mestrini contro Enel ma anche contro Arera che, con i suoi regolamenti non ha tutelato in alcun modo i cittadini vessati con bollette a dir poco stratosferiche.
L’associazione dei consumatori ha denunciato, spiegano, «un problema che con ogni evidenza riguarda un numero imprecisato di utenti italiani per lo più clienti di Enel. Da quando, una decina di giorni fa, è partita la segnalazione a livello mediatico, più di cento cittadini, da ogni parte del Veneto, hanno chiesto aiuto ad Adico ma le telefonate sono quotidiane e le persone che chiedono lumi su quanto sta accadendo sono molte di più. Il problema è ormai noto: tantissime persone che avevano aderito a suo tempo a una offerta a prezzi vantaggiosi, a gennaio hanno ricevuto bollette del gas dagli importi quadruplicati rispetto a prima. Si va dall’anziana 80enne di Martellago con pensione minima che ha dovuto sborsare 1.600 euro contro i 235 euro dell’anno prima, al professionista che si ritrova con una fattura da 2 mila e 500 euro quando prima ne pagava poco più di 600. Di fatto le tariffe sono quadruplicate – passando da una media di 50 centesimi a metro cubo a 2,43 euro – senza una adeguata informazione al diretto interessato.
Il fornitore, alle nostre rimostranze, ha risposto dicendo di aver inviato una comunicazione in forma scritta al cliente, comunicandogli la vicina scadenza dell’offerta e invitandolo a contattare l’azienda per stabilire i nuovi prezzi. Le persone che ci contattano, invece, dicono di non aver mai ricevuto nessuna comunicazione in merito», dicono da Adico che contestano anche le norme di Arera che «non impongono al fornitore di inviare al cliente una pec o una raccomandata con ricevuta di ritorno, due metodologie con le quali si può dimostrare in modo legale che la lettera è stata inviata (e anche la data dell’invio). E’ prevista, invece, una semplice comunicazione scritta che, scrive testualmente Enel, si considera ricevuta dal cliente dopo dieci giorni dall’invio, salvo prova contraria». L’altra cosa assurda, secondo l’associazione, «è la tariffa applicata da Enel, 2,43 euro a metrocubo, che non ha alcuna giustificazione valida. La stessa Enel nelle bollette invia il grafico dell’andamento dei prezzi del gas fra febbraio 2023 e gennaio 2024. La punta massima si è toccata proprio a febbraio dello scorso anno con 60 centesimi a metro cubo».

Via all’azione di reclamo.
Come si muoverà Adico? «A parte la campagna mediatica che proseguirà senza sosta – conclude il presidente Carlo Garofolini – partiamo con i reclami. Prima ci rivolgiamo a Enel, poi ad Arera che ha previsto normative contrarie all’articolo 2697 del codice civile che ovviamente ha valore superiore al regolamento emanato dall’Arera stessa. Noi vogliamo che le bollette degli utenti vengano ricalcolate con le tariffe precedenti, quelli relativi all’offerta. Partiamo ora con 9 reclami. Contestiamo un importo totale di 12.735 euro che per noi deve scendere a 2.882 euro totali. Nel frattempo con i nostri collaboratori stimo valutando anche la possibilità di una class action perché, secondo il nostro parere, in questa vicenda esistono tutti i presupposti di una azione collettiva. Lo sappiamo, è la battaglia di Davide contro Golia. Però tutti sanno com’è finita quella storia e siamo convinti che anche noi riusciremmo nell’impresa».
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