«Bloccati per mezza giornata danno per noi e per tutti»

MESTRE. «Sono un autotrasportatore. Tutti i giorni faccio un’ottantina di consegne di pacchi e buste tra Marghera e Mestre. Ho un furgone Diesel Euro 4 e, a causa dell’allerta rossa, sarò costretto a rimanere a casa fino alle 12.30, potendo portare a termine solo metà del lavoro». Sono le parole di Alessandro Chiereghin, corriere SDA, che si rende portavoce di un’intera categoria: solo a Marghera sono una settantina gli autotrasportatori interessati dalla limitazione. «È un danno per tutti: per me e per i destinatari della merce». Unica soluzione: l’autocertificazione. «Dovrei scrivere luogo di partenza e di destinazione di ogni consegna: per un lavoro come il mio è impraticabile. Non mi resta che confidare nella pioggia e nel vento».

Autocertificazione che rappresenta l’unico sollievo per gli artigiani Cgia. «Così c’è quantomeno la possibilità di entrare in città», dice Paolo Zabeo, responsabile dell'ufficio sindacale Cgia. «Se il lavoratore si limita ad andare in un cantiere, il problema è risolto. Ma per i lavori itineranti questa non è la soluzione».

E l’altra soluzione, quindi? Adeguarsi. «Ci stiamo attrezzando cambiando i mezzi più vecchi», spiega Michele Furlan, titolare dell’omonima impresa di costruzioni. «Dei tre mezzi che utilizziamo, due sono Euro 4, mentre il terzo lo stiamo cambiando: quello nuovo dovrebbe arrivare a momenti. Intanto usufruiamo dell’autocertificazione».

Ne fa una questione di principio il presidente dei tassisti Marco Bortolan, che propone un’alternativa: «Non credo che questo provvedimento servirà a risolvere il problema: i mezzi Euro 4 sono troppi e sarà impossibile fermarli tutti. Piuttosto, bisognerebbe creare gli spazi per fermare le persone prima che entrino in centro; mettere a disposizione navette, bus ecologici ed elettrici e incentivare l’utilizzo dei taxi. Sarebbe una soluzione importante per tutto il centro di Mestre». Ma il provvedimento di domani non riguarda la sua categoria: «I mezzi pubblici sono comunque autorizzati a circolare. Ad ogni modo, nel nostro territorio i taxi Euro 3 sono solo due sui 108 totali. La maggior parte sono Euro 6, oltre ai mezzi ibridi».

Una soluzione, quella del blocco del traffico ai mezzi Euro 4 o di classi inferiori, che non convince neanche Maurizio Franceschi, direttore di Confesercenti Veneto: «Il problema dell’inquinamento non può essere sottovalutato, ma i provvedimenti servono a contrastare questo fenomeno solo se vengono assunti a livello esteso. Interventi come questo sono molto parziali, forieri di disagi per chi lavora. Penso che sarebbe opportuno spingere su provvedimenti legislativi nazionali, con incentivi per la sostituzione del parco auto inquinante».

Assolutamente favorevole al provvedimento è Paolo Stevanato, titolare del negozio Samarcanda in via Verdi.

: «Forse il mio esercizio ne risentirà, ma ne varrà la pena. Sono convinto che l’alternativa ai centri commerciali sia la pedonalizzazione». —
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