Bivacco di clochard in chiesa, il parroco mette le cancellate

MARGHERA. Dallo scorso ottobre alcuni senzatetto di origine romena dormono sotto il porticato della chiesa di Sant’Antonio, a Marghera, a due passi dal Municipio. Questo accade nonostante le continue sollecitazioni e proposte per trovar loro un’altra sistemazione: da lì non si vogliono muovere.
Padre Roberto Benvenuto, che gestisce la parrocchia, è intenzionato ad applicare estremi rimedi a estremi mali: farà collocare a protezione dei due lati del porticato della chiesa, due pannelli di ferro battuto per impedire il ripetersi di simili fenomeni.
A favore dell’azione della parrocchia si schiera subito la Municipalità di Marghera pronta a far intervenire l’Asl 12 con un’ispezione dell’ufficio igiene. I due-tre senzatetto che ogni notte si accasano sotto i portici della chiesa per la Municipalità se ne devono andare. Con il parroco e la Municipalità di Marghera ci sono anche tanti commercianti della zona che hanno segnalato in questi mesi come la situazione sia diventata via via sempre più insostenibile.
Padre Roberto ha voluto spiegare la decisione di mettere i pannelli in ferro, direttamente nel giornalino parrocchiale “In Cammino” che stampa ogni settimana. «Dallo scorso ottobre», spiega Padre Roberto Benvenuto, «alcune persone sostano sotto il porticato della nostra chiesa. Più volte ho cercato di convincerli di andare in un dormitorio. Ho chiesto l’aiuto delle forze dell’ordine ma senza alcun risultato. I servizi sociali mi hanno spiegato che controllano la situazione quotidianamente, ma non possono intervenire perché queste persone dal porticato non si vogliono muovere. Dopo aver consultato il Consiglio pastorale e i miei superiori, dai quali ho ottenuto il parere favorevole, ho deciso di far installare dei pannelli di ferro battuto a protezione del porticato».
Il parroco va nel dettaglio, illustrando i motivi che lo hanno spinto a prendere questa decisione: «Non è assolutamente dignitoso che esseri umani vivano per così tanto tempo in una simile condizione di degrado. Sono preoccupato per la loro salute, le intemperie e le gelate notturne possono essere loro fatali. Sono preoccupato per la loro incolumità, visto che è estremamente pericoloso pernottare fuori: malintenzionati potrebbero aggredirli. Infine va detto che come parroco ho anche il dovere di proteggere la comunità e il mio compito è anche esigere il rispetto dei luoghi sacri. Non è accettabile che lo spazio antistante la chiesa e frequentato da bambini, sia usato anche per i bisogni corporali di queste persone. Spesso poi i portici della chiesa di San Antonio sono utilizzati anche per lo spaccio di droga».
Padre Roberto con la sua decisione lancia insomma un grido d’aiuto. Una decisione che però - ricorda il parroco - non fa venir meno l’impegno verso la carità di una parrocchia sempre in prima linea nel soccorso ai poveri e che assiste con la distribuzione dei viveri settimanale circa 750 persone a Marghera. «La decisione di padre Roberto, «spiegano alcune volontari che ieri distribuivano i viveri ai poveri del quartiere, «è giusta. Quelle persone di fatto non vogliono essere aiutate e sono un problema solo per se stessi e per gli altri».
Della stessa opinione anche tanti residenti: «Nel pieno centro di Marghera, un quartiere che vuole rialzare la testa, queste scene non sono più accettabili».
Da ricordare che nell’ottobre del 2010 davanti al chiostro della chiesa dei Cappuccini fu piazzato un cancello per impedire il bivacco di alcuni senzatetto.
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