Bissuola, guerra di associazioni per la gestione degli impianti

Per i prossimi 9 anni ad occuparsi del campi sportivi sarà la società La Fenice La Polisportiva Bissuola, esclusa dopo 26 anni, non ci sta e pensa a un ricorso
CHIARIN MESTRE 26/10/08 Parco Albanese, Campi da calcio a 5 in erba sintetica. © Lightimage-Bertolin M.
CHIARIN MESTRE 26/10/08 Parco Albanese, Campi da calcio a 5 in erba sintetica. © Lightimage-Bertolin M.



Guerra tra associazioni sportive per la gestione degli impianti sportivi del parco Bissuola, tra i più importanti della città. Dopo 26 anni di gestione la Polisportiva Bissuola dovrà cedere il passo: l’ultimo bando ha visto la vittoria della coppia di associazioni La Fenice e La Fenice Junior.

impianti CONTESI

Un passaggio di testimone che non sarà indolore e che rischia di avere anche conseguenze giudiziarie perché la Polisportiva Bissuola, amareggiata per come sono andate le cose, si è già mossa facendo una richiesta di accesso agli atti per valutare che tutti i percorsi per l’assegnazione alla Fenice (società di calcio a 5) siano avvenuti in modo corretto e potrebbe rivolgersi al Tar. «Questo lo valuteremo», dice Cristian De Toni, «ma deve essere fatta chiarezza, lo devo ai quasi 800 soci dell’associazione, non posso mica dire loro che per 26 anni abbiamo scherzato».

L’esito del bando

L’assegnazione degli impianti alla Fenice (tre campi di calcetto, due da tennis, poi basket e pallavolo) per i prossimi 9 anni risale a pochi giorni fa. Nella vittoria della Fenice è stata decisiva l’offerta economica. Oltre a mettere sul piatto gli oltre 50 mila euro già previsti dal bando – necessari per una serie di interventi di manutenzione, ad esempio all’impianto di illuminazione – la Fenice ha proposto un accantonamento annuale di 13 mila euro (117 mila euro) a fronte dei 6 mila all’anno (54) proposti dalla Polisportiva Bissuola, che ha ricevuto un punteggio inferiore. La Fenice si è fatta assistere dall’avvocato Augusto Gandini, che è anche presidente della canottieri Mestre.

Lo sfogo di de Toni

«Saranno più bravi a far di conto», si sfoga De Toni, «ma qui non si possono buttare via 26 anni di esperienza nella gestione, con centri estivi e molte altre iniziative in un luogo delicato come la Bissuola». Un luogo dove gli impianti sportivi rappresentano anche un fondamentale presidio sociale contro i problemi di spaccio in alcune aree del parco. La Polisportiva ha calcolato che il centro sia stato frequentato da circa 70 mila utenti all’anno. «Un’esperienza che non può finire così, senza contare che nessuno del Comune ci ha ancora informato, nessuno ci ha detto quando e come dovremo andare via». E’ inutile negare che tra Polisportiva Bissuola e Fenice non corra buon sangue. Dalla Polisportiva non hanno visto di buon grado la partecipazione di un altro soggetto al bando per la gestione degli impianti.

«mA non sono suoi»

«Gli impianti non sono della Polisportiva Bissuola, ma del Comune quindi di tutti», ribattono infatti dalla Fenice, «e chi ha le carte migliori per gestirli li gestisce. L’amarezza di chi lascia è comprensibile, ma noi abbiamo vinto un bando pubblico, non abbiamo tolto niente a nessuno». «Siamo una realtà con 350 tesserati, una squadra di calcio a 5 che milita in serie B, 300 bambini tesserati nelle squadre giovanili», spiega Giuliano Scattolin della Fenice Junior, «e portiamo il nome di Mestre in giro per l’Italia. Il nostro impianto sarà aperto a tutti, continueranno a farsi molte attività, i centri estivi, e altre iniziative sulle quali stiamo lavorando». Aggiunge Massimo Musitelli, sempre della Fenice: «I nostri conti sono stati fatti sulla base dei dati di partecipazione all’impianto della Polisportiva, non abbiamo scritto numeri a caso. E la quota prevista per l’accantonamento servirà proprio per realizzare interventi di miglioria nell’area del parco, quindi ancora una volta a servizio di tutti».

Presidio sociale

Il passaggio di consegne è previsto nella prossima settimana anche se non è ancora chiaro come e quando la Fenice subentrerà alla Polisportiva. Il timore, in ambienti comunali e della Municipalità, è che il passaggio - nel caso di tensioni tra i due soggetti - possa far venire il meno il ruolo di presidio sociale dell’attività sportiva al parco della Bissuola.



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