Biglietti del cinema a sbafo per gli amici studente usava carte di credito clonate
la denuncia
«Nel giro di sei mesi con questo trucco ha acquistato quasi un centinaio di biglietti utilizzando carte clonate. Per fortuna siamo riusciti a scoprirlo e abbiamo collaborato con la polizia per individuarlo. I poliziotti sono stati bravi e noi abbiamo fornito tutta la collaborazione possibile». Gian Antonio Furlan, proprietario del Img Cinemas di piazzale Candiani, ha vista coinvolta la multisala in una vicenda di cronaca che si è risolta giovedì sera con una denuncia. Nei confronti di un giovane di origine albanese, studente di informatico, che ha pensato bene di rendere felici amici e parenti portandoli al cinema gratis. Ottenendo in cambio bibite e popcorn pagati dai compagni di visione al cinema che non sapevano però che quei biglietti erano acquistati violando le leggi. Giovedì sera, dicevamo, l’epilogo: i poliziotti del Commissariato di Mestre hanno denunciato X.K., classe 1996, studente di informatica, residente a Venezia, accusato di aver messo in atto una frode informatica. L’attività è nata dalla segnalazione effettuata dal personale della multisala di Mestre che riferiva di alcune anomalie riscontrate negli ultimi quattro mesi negli acquisti online dei biglietti, gestiti da una società. Furlan conferma: «Ci hanno evidenziato l’anomalia di numerose richieste di rimborso per acquisti fatti con carte che si sono rivelate clonate».
E sono partite le verifiche: si è appurato che le transazioni anomale venivano effettuate sempre da due diversi utenti ai quali erano associate circa 25/30 carte di credito, alcune delle quali bloccate direttamente in fase di autorizzazione dal gestore ed altre stornate successivamente dai titolari delle stesse quando questi scoprivano gli ammanchi. Pochi giorni fa il cinema segnala alla polizia una nuova prenotazione di biglietti associata a uno dei due profili per la proiezione di un film nella serata di giovedì 30 maggio. I poliziotti decidevano quindi di presentarsi alla proiezione del film e, fingendosi bigliettai, fermavano quattro soggetti, con in mano i biglietti fraudolentemente acquistati, all’ingresso in sala: X.K. ed alcuni amici. I quattro venivano identificati e X.K., messo alle strette dagli agenti, riferiva che, spinto dalla curiosità, si era imbattuto in Rete in quello che viene chiamato il “Black market”, un web parallelo che offre la possibilità di acquistare qualsiasi cosa, legale e illegale, pagando in bitcoin, la valuta virtuale, con la possibilità di restare totalmente anonimi. Nell’Internet illegale, X.K. aveva scoperto la possibilità di acquistare codici di carte di credito di cui non era possibile conoscere la provenienza per effettuare acquisti online. All’acquisto di queste carte non si poteva mai sapere quanto denaro fosse in esse disponibile. Potevano essere carte con pochi euro, oppure con migliaia di euro. E così aveva usato i codici per acquistare biglietti del cinema. Questa operazione era stata effettuata da lui numerose volte, comprando anche biglietti per i suoi amici e parenti. Gli amici fermati con lui si sono dichiarati completamente inconsapevoli dell’acquisto fraudolento e anzi hanno spiegato che ricambiavano la gentilezza del biglietto donato, ogni volta, con pop-corn o da bere. Per l’acquisto del 30 maggio il giovane aveva usato uno smartphone, all’insaputa delle tre persone che erano con lui pronte a godersi una pellicola. Ora, scoperto il trucco, è scattata la denuncia penale. —
Mitia Chiarin
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