Biennale College, l’occhio dei giovani sull’adolescenza puntando ai festival internazionali
Opere prime coraggiose e innovative, o classiche ma di forte impatto emotivo. I tre progetti finalisti della Biennale College – laboratorio in cui vengono messi a disposizione 150 mila euro come supporto per produrre un’opera low-budget a regista-produttore – a Venezia 72 confermano una qualità alta, che guarda ai festival internazionali come parterre possibili. Lo sguardo scelto dai tre registi di quest’anno è comune, i protagonisti delle opere sono tre bambini colti nel. passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Uno sguardo dal basso verso il futuro, in cui la bravura nel dirigere questi giovani attori è un altro tratto in comune. La difficoltà di crescere, che sia in contesti difficili in cui la povertà alberga, in cui la diversità è dura da accettare, o semplicemente in cui i cambiamenti del corpo divengono insondabili e incomprensibili, è il tema comune.
In “Baby Bump”, film polacco di Kuba Czekaj, Madgadalena Kaminska (produttrice), l’undicenne protagonista vive attraverso sogni-incubi, la sua realtà è spesso fraintesa, i cambiamenti del corpo sono da combattere, da cambiare, da fermare. Innovativo, originale, “Baby Bump” diverte e fa avanguardia.
La giovane protagonista di “The Fits”, di Anna Rose Holmer (regista, Usa), prodotto da Lisa Kjerulff, è una ragazzina nera che si allena con il fratello come boxeur, ma vorrebbe entrare nella squadra di cheerleader del doposcuola nella comunità del West End a Cincinnati. Pur sentendosi inadeguata, entra nel gruppo, ma ad una ad una le cheers iniziano ad avere strane convulsioni. L’elemento surreale che si insinua nella storia lascia qualche perplessità.
In “Blanka”, di Kohki Hasei (regista, Giappone) e Flaminio Zandra (produttore, Italia), film dalla struttura classica, con una bellissima fotografia, e degli interpreti toccanti, la ragazzina protagonista ha 11 anni, vive in Manila, per strada, vuole affittare una mamma, si arrangia rubacchiando ai turisti e prende con sé un vecchio cieco che si esibisce in piazza con la sua chitarra.
Silvia Gorgi
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