Bibione, vanno tagliati i 40 pini lungo Corso del Sole: «Problemi di stabilità»

Gli alberi saranno abbattuti dopo la perizia di un agronomo: il Comune intende procedere con nuove piantumazioni
Rosario Padovano
I pini lungo Corso del Sole, la strada principale di Bibione, che collega l’ingresso al centro storico
I pini lungo Corso del Sole, la strada principale di Bibione, che collega l’ingresso al centro storico

Quaranta pini marittimi saranno abbattuti molto presto in Corso del Sole, la strada principale di Bibione, che collega l’ingresso al centro storico e al pregiato Corso delle Costellazioni, il viale più lungo, la passeggiata per antonomasia della località.

Nei giorni scorsi c’è stata una riunione tra il Comune di San Michele al Tagliamento e il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale. All’ordine del giorno c’era la richiesta di collaborazione, da parte dell’amministrazione comunale, per lavorare sui sottoservizi, in previsione appunto dell’abbattimento dei pini, entro il 2025. Difficile che per l’inizio della stagione estiva prossima i lavori siano completati, sui sottoservizi in special modo, ma qualcosa andrà fatto comunque.

Durante questa riunione infatti sono stati illustrati i risultati della consultazione a un agronomo, richiesta alcune settimane fa dall’amministrazione, in quanto, si sa, lo stato di salute dei pini di Corso del Sole, non è per niente ottimale. Ebbene i risultati parlano chiaro: su 200 pini collocati ai lati della strada almeno 40 dovranno essere abbattuti, poiché presentano problemi di stabilità. Questi 40 pini, nelle intenzioni del Comune, dovranno essere sostituiti, con altrettanti pini.

Nei giorni scorsi sono caduti altri due pini durante eventi legati al maltempo. Fortunatamente la stagione turistica è conclusa, ma se questi eventi fossero capitati tra giugno o settembre l’impatto negativo soprattutto sull’immagine della località sarebbe stato decisamente problematico. Per non parlare di quello sulla salute.

Il Comune dunque taglia gli alberi, ma verrebbe da dire che non si può fare diversamente. Quella di Bibione è una situazione completamente diversa da quella di Caorle dove 130 e più pini marittimi in viale Santa Margherita sono stati abbattuti per rendere la strada principale di Caorle meno sicura e più calda rispetto agli anni precedenti. Il problema delle radici che sollevavano il terreno sulle laterali si è risolto positivamente. Da quando questo viale è stato modificato i problemi sono cresciuti a dismisura, e uscire da Caorle d’estate, senza un secondo ponte (30 anni fa si parlava di un tunnel), diventa una cosa seria.

A Lignano invece il problema dei pini marittimi sul Lungomare Trieste venne risolto salvandoli tutti, con un progetto da 20 milioni di euro. Già, Lignano è in Friuli Venezia Giulia, una regione a statuto speciale dove non mancano gli stanziamenti per opere di questo tipo.

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