Barricato in casa col fucile spianato
Terrore a Noale: per stanare l'anziano arrivano le forze speciali

L’elicottero sorvola la casa nella quale si è asserragliato Paolo Barbiero, a sinistra i carabinieri osservano l’uomo restando al riparo, a destra i carabinieri discutono su come intervenire
NOALE. Ha allontanato moglie e figlia e si è barricato in casa con un fucile da caccia, un semi-automatico calibro 12, impedendo a chiunque di avvicinarsi. L'odissea di Paolo Barbiero, agricoltore di 73 anni, è cominciata ieri alle 9.30: la sua casa di Briana è diventata il suo fortino.
Ieri alle 23.30 e dopo quasi 14 ore ore l'uomo era ancora barricato nella sua abitazione. In zona e alla casa era stata staccata la luce.
Alle 9.30 del mattino Barbiero è rientrato in casa dopo aver sistemato il fieno nel campo, ha cominciato a dare segni di squilibrio, e ha imbracciato il fucile (un semi-automatico Franchi calibro 12, 3 o 5 colpi e una portata di 30-50 metri) allontanando la moglie Daniela e la figlia, che abita in un secondo appartamento della stessa abitazione con il marito e due bambini, che erano a scuola.
Le due, vista l'arma, sono scappate. Alle 9.45 la moglie ha chiamato i carabinieri, che alle 10, per primi quelli di Noale, sono arrivati alla casa all'angolo tra via Calvi e via Briana, una zona di campagna di Noale, e hanno trovato l'uomo affacciato alla finestra del reparto notte al primo piano della casa.
I militari hanno da subito cercato una mediazione, ma senza riuscirci e diretti dal comandante provinciale, il colonnello Giovanni Cataldo, hanno formato un cordone di sicurezza, allontanando i curiosi e chiudendo al traffico i due accessi a Briana dalla strada regionale Noalese.
Nel corso della mattinata l'anziano si è affacciato alternativamente da una delle due finestre della zona notte, puntando il fucile per almeno quattro volte contro i militari. Oltre ai carabinieri anche il pm di turno, Angela Masiello, e due amici cacciatori dell'uomo, hanno cercato di stabilire un contatto con l'anziano, senza riuscire nell'intento di farlo uscire dalla casa.
Nei giorni scorsi l'uomo si era presentato alla stazione dei carabinieri di Noale per presentare una denuncia per truffa, poi non presentata, sostenendo che il suo fornitore di legna lo aveva imbrogliato ma non è chiaro se le cause del suo gesto siano riconducibili a questioni di questo tipo.
Alle 19 sono arrivati gli uomini del Gis da Livorno (una decina scarsa). I carabinieri del Gruppo intervento speciale hanno cercato, fino a tarda sera, di stabilire un contatto con l'uomo che da un paio d'ore non si affacciava più alla finestra.
L'uomo, in almeno due occasioni, ha puntato l'arma anche contro di loro. "Perché siete qui, mi volete ammazzare?", ha detto l'anziano al mediatore del team di negoziazione, accusandolo anche di essere "schiavi del potere", e ripetendo frasi deliranti. Ieri sera intorno alla casa c'erano almeno una cinquantina di uomini tra carabinieri di Noale, radiomobile, nucleo investigativo e uomini del Gis.
I famigliari dell'uomo hanno trovato conforto da alcuni vicini.
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