Barchini di corsa tra i canali di Venezia, nuova stretta della polizia

VENEZIA. Uno dei genitori ha pure ringraziato i poliziotti che poco prima avevano fermato il figlio minorenne e gli avevano sequestrato il “power lift” del barchino. Li ha ringraziati perché ha visto con i propri occhi l’effetto delle vibrazioni provocate dallo sbattere dello scafo sull’acqua grazie a quel marchingegno, sul punto di collegamento tra motore e poppa. Le vibrazioni avevano allentato le viti di tenuta del motore sullo scafo con il rischio che lo stesso motore si staccasse in corsa con conseguenze gravi per chi sta in barca.
Continua l’operazione “Acque sicure” della polizia e che riguarda il mondo dei diportisti che frequentano le acque interne. Nel mirino degli agenti della Squadra Controllo Acque Interne le piccole imbarcazioni da diporto con motore fuoribordo potenziato, che sfrecciano in laguna mettendo a serio rischio la sicurezza della navigazione. Una pratica, questa, molto pericolosa e diffusa, di modificare i motori per renderli più potenti fino a farli correre a 80km/h.
L’obiettivo della Questura è, infatti, la sicurezza dei giovani, affinché questi assumano un atteggiamento più prudente e capiscano che il loro comportamento può metterli in serio pericolo.
«La laguna veneta è un patrimonio naturalistico prezioso, motivo per cui deve essere garantita la tranquillità, non solo dei genitori e delle famiglie di questi ragazzi ma anche di tutti gli altri frequentatori della laguna stessa», ha sottolineato più volte il Questore Maurizio Masciopinto.
Nell’ambito dell’operazione “Acque Sicure”, iniziata lo scorso 18 giugno al Lido, anche giovedì la Polizia ha organizzato un pomeriggio di verifiche e controlli. In acqua una motovedetta Classe Squalo, utilizzata come ufficio mobile operativo, a cui sono stati affiancati 2 acquascooter, 2 Volanti lagunari, una imbarcazione con un team Sommozzatori ed una imbarcazione con un team dell’Unità Operativa di Primo Intervento. Hanno partecipato all’operazione anche 2 unità della Capitaneria di Porto, nonché un aeromobile del X° Reparto Volo della Polizia di Stato.
I controlli si sono concentrati nei pressi delle Vignole, della Certosa e del Bacán. Nel corso dell’operazione sono stati controllati 8 natanti, elevate 3 sanzioni amministrative per navigazione a forte velocità, effettuati 3 sequestri amministrativi per aver installato il “power lift”, che consente di alzare il motore per navigare in secca e aumentare la velocità. Sono state elevate sanzioni per circa 2.000 euro. —
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