Banconote false scatta l’allarme nel Portogruarese

PORTOGRUARO. Nuovo allarme, a distanza di un mese dal precedente, sui soldi falsi che circolano nel comprensorio del Portogruarese e nel vicino Friuli. Carabinieri, polizia e anche vari comandi della polizia locale, sono alla ricerca delle banconote fasulle messe in circolazione. Due i tagli interessati, quelli da 20 e quelli da 100 euro. Nella maggior parte sono banconote ricavate da fotocopie a colori, abilmente lavorate dai falsari. Possono essere utilizzati nei momenti di confusione, quando nei negozi si presentano lunghe file; o nelle cornici delle manifestazioni fieristiche.
Due gli episodi più clamorosi avvenuti negli ultimi giorni nel Portogruarese. Il primo ha riguardato il pagamento di un pieno di gasolio al distributore della Shell, a Levada, località di Concordia. Il guidatore, un uomo prontamente segnalato alle forze dell’ordine, dopo aver inserito il carburante nel serbatoio della vettura si è recato alla cassa per pagare. Ha esibito una banconota falsa da 50 euro. Quando la cassiera se n’è accorta ormai era troppo tardi. L’uomo si era dileguato. Da quando la cassiera è stata raggirata la stessa dipendente del distributore si è procurata una piccola macchinetta che attesta con precisione assoluta se una banconota è falsa o meno. I soldi falsi sono spesso adoperati da stranieri, o comunque da persone disoccupate.
Un episodio analogo a Gruaro, al confine. In un negozio di telefonia presso un centro commerciale è stata rifilata una banconota falsa da 20 euro. Ce ne sarebbero una marea già in circolo a cavallo tra le due regioni. In un centro commerciale del vicino Pordenonese la polizia ha denunciato due cinesi per “spendita di denaro falso in concorso”; e in casa di una delle due sono state recuperate altre svariate banconote fasulle, sempre da 20 euro.
Un mese fa il precedente allarme. Massimo Zanon, presidente regionale di Confcommercio Veneto, aveva invitato tutti gli esercenti a dotarsi di macchinette utili a verificare le banconote. Era da pochi giorni accaduto un episodio spiacevole a una barista di via Camucina, quasi in centro a Portogruaro, pagata per la consumazione di un caffè con una banconota falsa da 200 euro (quelle di colore giallo quasi scomparse anche dalle banche). Episodi così eclatanti nella città del Lemene non si sono più verificati. Ma in via Manin ancora oggi si ricorda il pagamento di un trancio di pizza alla Number One con una banconota falsa da 5 euro.
Rosario Padovano
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