Bancomat, la banda resta dentro

Dopo le polemiche la Cassazione dà ragione al questore Della Rocca
A destra Spartaco Mazzucato ritenuto il capo della banda che assaltava i bancomat
A destra Spartaco Mazzucato ritenuto il capo della banda che assaltava i bancomat
 La banda del bancomat deve restare in carcere. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dei legali dei 4 malviventi arrestati a giugno dalla Mobile di Venezia con l'accusa di aver fatto saltare il bancomat del Billa, a Valdobbiadene. Dopo pochi giorni il gip di Treviso li aveva scarcerati: una misura duramente criticata, all'epoca, dal questore Fulvio Della Rocca che si era detto «sconcertato».
 La banda era accusata di una serie di assalti (alcuni riusciti, altri no) a bancomat di banche e supermercati delle province di Venezia, Treviso, Padova, Pordenone e Udine. In manette, dopo il colpo a Valdobbiadene del 18 giugno, erano finiti 5 pregiudicati, conosciuti dalle forze dell'ordine: Spartaco Mazzucato, 42 anni, e i fratelli Patrizio e Roberto Desolei (49 e 42 anni), tutti di Legnaro (Padova), Andrea Pellegrin (32) di Pontelongo (Pd) e Alberto De Domenico (60) di Montebelluna (Tv). Danni ingenti alla struttura, ma assalto in sostanza fallito. I 5 erano stati arrestati prima di avere il tempo di togliersi cappucci e vestiti utilizzati per mascherarsi.  Nell'udienza di convalida il gip di Treviso aveva convalidato l'arresto in flagranza, ma ne aveva disposto la scarcerazione, imponendo solo l'obbligo di dimora e il divieto di allontanarsi da casa dalle 22 alle 7. La Procura di Treviso aveva promosso ricorso al Tribunale del Riesame di Venezia: quest'ultimo aveva disposto il ripristino della custodia cautelare in carcere a carico di quattro accusati (escluso De Domenico, il cui ruolo nell'assalto era stato ritenuto marginale). Ma i legali dei quattro avevano impugnato l'ordinanza in Cassazione. Nei giorni scorsi la decisione della Suprema Corte che ha rigettato il ricorso, confermando l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal Tribunale del Riesame e condannando gli accusati al pagamento delle spese processuali. Ieri, su mandato del Tribunale, gli uomini della Squadra mobile veneziana diretti da Marco Odorisio hanno eseguito le notifiche. A Mazzucato e ai fratelli Desolei il provvedimento è stato notificato in carcere, dove si trovavano per altri reati. Dietro le sbarre è finito ieri mattina anche Andrea Pellegrin, l'unico che restava fuori.  Nessun commento da parte del questore Della Rocca. «Li abbiamo presi in flagranza, avevano ancora i cappucci in testa e in macchina gli attrezzi usati per assaltare la cassa continua. A casa abbiamo trovato il resto» aveva commentato mesi fa Della Rocca, sottolineando anche il rischio dell'inquinamento delle prove. «Sono sconcertato - aveva concluso il suo sfogo - Con scelte simili cosa andiamo a raccontare ai cittadini?». Ora la pronuncia della Cassazione sarà stata accolta in Questura con un brindisi e un senso di soddisfazione.

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