Bagni pubblici, uno solo a Mestre

Da dicembre è stato aperto in piazzale Cialdini, il Comune ne ha previsti altri due

La foto e la lettera di denuncia sul degrado della zona della stazione, inviata al nostro giornale da Elena, 25enne che lavora a Mestre, rende evidente anche un problema, per anni sottovalutato: l’assenza di bagni pubblici a Mestre. Sbandati e senza dimora, giovani e anziani mendicanti sono stati più volte visti fare i loro bisogni in pubblico.

Sono tante le segnalazioni. La foto della giovane ragazza ha denunciato la situazione nella zona della stazione ma racconti, documentati, arrivano anche dal centro di Mestre. Le “Vele” di piazzale Donatori di sangue, finché non sono arrivati i cantieri della riqualificazione erano un bagno pubblico. In via Filzi, a ridosso di Riviera XX Settembre, poche settimane fa una ragazza si è calata i pantaloni sul marciapiede per fare i propri bisogni, tra gli sguardi allibiti dei residenti della zona.

Di certo c’entra il fatto che spesso si tratta di persone che vivono sulla strada ma è anche una verità che a Mestre i bagni pubblici finora non ci sono mai stati. Molti ricorrono ai bagni del centro “Le Barche” in piazza XXVII Ottobre, oppure ai servizi dei bar del centro, per lo più riservati alla clientela che consuma. In stazione l’alternativa al bagno pubblico, a pagamento, messo a disposizione dalle Ferrovie, è il bar interno che concede l’uso del wc solo ai clienti. Villa Erizzo, sede della biblioteca, si è dotata di tornelli anche perché i bagni venivano trasformati in docce improvvisate da ubriachi e senza tetto che stazionano in zona.

Dallo scorso dicembre, qualcosa è cambiato: un bagno pubblico è stato installato dal Comune all’interno del piccolo bici-park di piazzale Cialdini. Costo, 50 centesimi, per aprire la porta dei tre bagni (uomini, donne, portatori di handicap). Il mini bici-park è stato un flop e l’amministrazione Brugnaro lo ha reso gratuito per i ciclisti, che comunque imperterriti continuano a parcheggiare all’esterno della struttura, in sosta vietata, scatenando l’ira dell’assessore Renato Boraso che promette tra qualche settimana il via alle rimozioni forzate delle bici in zona.

L’amministrazione ha annunciato di voler aprire altri due punti di parcheggio bici e bagni pubblici in centro: all’ex Umberto I nel grande parcheggio a strisce blu e poi nella zona tra via Carducci e piazzale Donatori di Sangue. Bagni che potrebbero contribuire a risolvere un problema strettamente correlato al degrado: l’assenza di bagni dove chiunque, anche senzatetto e sbandati, possano espletare i loro bisogni, senza doverlo fare sotto gli occhi di tutti. (m.ch.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia