Azienda aspetta dieci anni il rimborso dallo Stato

CEGGIA. Per avere quei 76 mila euro che gli spettavano ha dovuto lottare per più di dieci anni. Ma alla fine Vittorio Furlan, il caparbio titolare della Veneta Stampi di Ceggia, è riuscito a vincere la sua personale battaglia contro il «gigante malato» della burocrazia statale. Nei giorni scorsi il ministero dello Sviluppo Economico ha sbloccato il pagamento del credito avanzato dall’impresa ciliense. Esulta Vittorio Furlan e con lui anche Confindustria Venezia, che lo ha affiancato nella sfida. Ma gli industriali lanciano l’allarme: «Quella della Veneta Stampi è una vicenda paradossale, ma non rara. Una dozzina di piccole e medie imprese attende ancora centinaia di migliaia di euro».
Il racconto dell’odissea di Vittorio Furlan inizia a cavallo degli anni Duemila. Tra il 1998 e il 2003, l’imprenditore di Ceggia, patron di una tra le aziende metalmeccaniche più longeve della zona, realizza un investimento di circa 2,7 milioni per la costruzione di un nuovo capannone e l’acquisto di alcuni macchinari. Furlan decide di partecipare a un bando per ottenere l’accesso ai finanziamenti pubblici previsti per il sostegno all’imprenditoria. Vi partecipa attraverso lo strumento del Patto Territoriale della Venezia Orientale, istituito proprio per finanziare lo sviluppo delle piccole imprese. Il problema è che alla Veneta Stampi arriva solo una parte delle agevolazioni previste e riconosciute dal ministero dello Sviluppo Economico. È così che ha inizio la battaglia di Vittorio Furlan.
«Ci siamo trovati per dieci anni di fronte a un muro di gomma», commenta ora Furlan, «ministero, Cassa Depositi e Prestiti, Comune responsabile: siamo stati testimoni dell’inefficienza burocratica a tutti i livelli, dal centro alla periferia». In questi anni Furlan le ha provate tutte per avere quanto gli spettava. «Adesso la vicenda è finalmente chiusa», conclude il titolare della Veneta Stampi, «ma i nostri tecnici calcolano che tra il 2003 e il 2014, tenendo conto dell’inflazione, abbiamo perso oltre 17 mila euro. Si tratta di una somma che non ci verrà mai più risarcita».
Nell’ambito del Patto Territoriale, però, ancora una dozzina di piccole imprese vanta crediti dallo Stato. «La quotidianità delle relazioni tra Stato e impresa si risolve, spesso, in un rapporto asfissiante che uccide l’iniziativa imprenditoriale, frapponendo ostacoli procedurali e lungaggini inspiegabili», commenta Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia.
Giovanni Monforte
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia