Avvocato civilista sospeso per due mesi per una parcella contesa

R.d.r.

Due mesi di sospensione disciplinare dall’esercizio della professione per uno degli avvocati più conosciuti del Foro veneziano, Enrico Cornelio, specializzato in cause risarcitorie sul fronte della sanità. La sanzione è stata disposta dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli avvocati, che ha così ridotto in appello l’iniziale sospensione a un anno, decretata dal Consiglio veneziano. Sanzione iniziata il 7 agosto e che si concluderà il 7 ottobre.

La vicenda nasce da una causa vinta dall’avvocato Cornelio per conto di due genitori sardi, con la Regione Sardegna e la gestione liquidatoria dell’Usl di Sassari condannate a risarcire quasi 3 milioni di euro alla coppia per i gravi danni subiti dal figlio, tetraplegico a causa di un errore medico di assistenza durante il parto, nel 2004. I soldi del risarcimento arrivarono sul conto corrente dello studio del legale, che li girò ai clienti, trattenendo per sé la parcella di 313 mila euro, saliti a oltre 400 mila con gli interessi. Secondo il Consiglio di disciplina, però, l’avvocato Cornelio avrebbe agito senza la preventiva autorizzazione dei clienti a far versare sul suo conto il risarcimento e, in questo modo, avrebbe violato il Codice deontologico forense, all’articolo 44.

Dopo la pesante “condanna” disciplinare in primo grado, l’avvocato Cornelio (rappresentato dall’avvocato Luigi Quintarelli) aveva presentato ricorso in appello: dei giorni scorsi la decisione del Consiglio nazionale che, nel diminuire da un anno a due mesi la sospensione dalla professione, ha però confermato la violazione disciplinare da parte del legale. Che ora annuncia ricorso in Cassazione, anche se sta già smaltendo - dalle ferie - la sospensione dall’attività. «Ricorrerò nel merito perché quella parcella era concordata e, visto come è andata, probabilmente non l’avrei mai vista pagata: non sempre si hanno clienti riconoscenti», commenta Cornelio, da parte sua, «sono felice di aver vinto quella causa milionaria per cercare di alleggerire la vita di un ragazzo tetraplegico per un errore medico. I genitori mi denunciarono anche penalmente e il Tribunale ha archiviato il fascicolo. Ora è arrivata questa sanzione che trovo davvero ingiustificata: vorrà dire che proseguirò le ferie un po’ più a lungo e ci prepareremo per la Cassazione». —

r.d.r.

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