Dissequestro e riaccensione, in via Martiri della Libertà a Mestre tornano gli autovelox
I dubbi dopo i provvedimenti decisi in Calabria per modelli non certificati. Il Comune di Venezia si era dichiarato parte lesa, rivalendosi sul venditore

Dissequestrati e già riaccesi, i due autovelox di via Martiri della Libertà. Gli automobilisti, d’ora in poi, devono tornare a prestare attenzione, visto che le multe sono salate e i punti sulla patente sono preziosi, ai due rilevatori di velocità con annessi occhi elettronici, che si trovano in via Martiri della Libertà.
Solo che sono stati spenti per un bel pezzo, pertanto chi si trova al volante dovrà tornare ad abituarsi al fatto che se sorpassa il limite, non passerà inosservato.
Il modello, poi diventato famoso, era il cosiddetto T-Exspeed v 2.0.
I due autovelox erano stati sequestrati alla ditta produttrice, sulla scorta della decisione della Procura calabrese che aveva dato mandato alla Polizia stradale di Cosenza, perchè non sarebbero stati omologati e ci sarebbero state anche alcune perplessità legate alla loro autorizzazione.
Gli accertamenti effettuati - secondo quanto era stato reso noto - avevano consentito di appurare non solo la mancata omologazione ma anche l'assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da tali sistemi, di proprietà di società private che vengono date in noleggio a enti locali, con il rischio concreto di danno erariale nel caso di ricorso da parte di utenti a cui spesso i giudici riconoscono oltre l'annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese.
Comune di Venezia e Polizia locale, erano, in questa vicenda, una parte lesa, proprio perchè non c’entravano nulla con la ditta produttrice e con le società che invece se la sono dovuta vedere con l’indagine che ne è susseguita e con le associazioni dei consumatori, che hanno dato battaglia.
Proprio sulla scorta dell’inchiesta, i due autovelox diventati un po’ il terrore degli automobilisti, erano stati spenti la scorsa estate.
Nelle ore scorse, dopo l'accoglimento dell’istanza del tribunale Riesame, è arrivato il decreto di dissequestro e successivamente una volta eseguiti i controlli del caso e terminata la parte burocratica conseguente, i due autovelox, come ha comunicato la Polizia locale, sono stati riaccesi dal Comune.
Stando ai controlli della polizia stradale, i modelli sequestrati a Venezia sembra che a suo tempo non avessero ricevuto il via libera preliminare del ministero dei Trasporti.
All’attacco era andato il Codacons, il quale aveva deciso di presentare un esposto alla Corte dei Conti del Veneto proprio per verificare possibili danni erariali per le casse pubbliche.
Gli autovelox in questione erano stati installati nel 2017 dopo una fase di sperimentazione. Adesso gli automobilisti sono stati avvertiti, anche con un messaggio sui social del comune di Venezia.
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