Ateneo Veneto, Scarante alla guida

Sarà il nuovo presidente, la Commissione elettorale conferma la sua elezione
Alla fine - dopo dieci giorni - il Consiglio Accademico dell’Ateneo Veneto ha confermato la scelta di Giampaolo Scarante come nuovo presidente della più antica istituzione culturale veneziana. Scarante aveva prevalso al ballottaggio - alla fine di una doppia votazione che aveva ridotto da tre a due i candidati, eliminando Tiziana Agostini - per una manciata di voti su Maria Camilla Bianchini d’Alberigo. Il ballottaggio aveva visto Scarante toccare quota 167 e Bianchini fermarsi a 158 (9 schede nulle e 4 bianche), raccogliendo il grosso dei consensi raccolti da Tiziana Agostini che si era poi spostato verso l’ex ambasciatore italiano in Grecia, candidato dal presidente uscente Guido Zucconi e dal Consiglio Accademico. Ma la Commissione elettorale aveva congelato l’esito del voto perché nessuno dei due candidati aveva raggiunto il 50 per cento più uno dei votanti previsto dal regolamento per eleggere il presidente. Entro ieri pertanto la Commissione doveva decidere se l’elezione di Scarante fosse valida, oppure se fosse necessario rivotare. Alla fine la Commissione ha stabilito di non conteggiare ai fini del quorum le schede bianche o nulle, che non erano a vantaggio di nessuno dei due candidati. In questo modo il quorum elettorale si è abbassato e Scarante ha potuto così superare la fatidica quota del 50 per cento più uno dei votanti e risultare comunque eletto come nuovo presidente dell’Ateneo Veneto, anche se la proclamazione avverrà l’8 gennaio nell’Assemblea dei soci dell’istituzione. Con lui correvano appunto per la presidenza Maria Camilla Bianchini d’Alberigo, già presidente del Fai - il fondo per l’ambiente italiano - del Veneto. E Tiziana Agostini, già assessore alla Cultura del Comune di Venezia e ora anche alla guida del Rotary di Mestre. Una novità assoluta per l’Ateneo Veneto anche quella della candidatura multipla alla presidenza, nata da una non piena condivisione iniziale della scelta di Scarante. Ma il voto dell’assemblea gli ha invece dato ragione.


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