Assolto l’avvocato accusato dal collega

L’avvocato Roberto Majer è stato assolto perché il fatto non sussiste dal giudice monocratico Paolo Corder da un’accusa piuttosto grave, almeno se contestata ad un legale, quella della mancata...

L’avvocato Roberto Majer è stato assolto perché il fatto non sussiste dal giudice monocratico Paolo Corder da un’accusa piuttosto grave, almeno se contestata ad un legale, quella della mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Stando alle accuse mosse da un altro legale, l’avvocato Vincenzo Todaro, l’imputato avrebbe omesso di informare l’ufficiale giudiziario, che si era presentato nella sede del suo studio legale per compiere un pignoramento, dei beni che potevano essere posti sotto sequestro. Questa omissione da parte dell’avvocato Majer avrebbe costretto l’ufficiale giudiziario ad andarsene dal suo studio senza porre alcun sigillo, visto che non aveva trovato nulla da poter pignorare.

L’imputato era difeso dall’avvocato Stefano Tigani, il quale ha sostenuto e naturalmente dimostrato che l’avvocato Majer, neppure era presento nello studio quando è arrivato l’ufficiale giudiziario. L’avvocato Todaro si era costituito parte civile in udienza e aveva chiesto un risarcimento notevole proprio a causa del fatto che il pignoramento non era andato a buon fine, a suo dire a causa del comportamento illecito del collega. Il codice penale, per quanto riguarda l’articolo 388 contestato all’i9mputato, sostiene che «chiunque per sottrarsi agli adempimenti degli obblighi civili nascenti da una sentenza dfi condanna, compie sui propri o sugli altrui beni atti simulati o fraudolenti è punito, qualora non ottemperi alla ingiunzione di eseguire la sentenza, con la reclusione fino a tre anni».

Il giudice Corder, dopo aver ascoltato il rappresentante dell’accusa, quello della parte civile e quello della difesa, ha assolto Majer. Ma non si è fermato a questo, ha condannato Todaro a pagare le spese di giustizia, sia quelle sostenute dallo Stato per celebrare il processo sia quelle sostenute dall’imputato per difendersi.

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