Assalto sull’acqua a Venezia, il Canal Grande scoppia

Altre giornate di emergenza. Migliaia di taxi, motoscafi, vaporetti, barconi e ingorgo in Rio Novo
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 25.05.2018.- Traffico taxi in Rio Novo, Piazzale Roma.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 25.05.2018.- Traffico taxi in Rio Novo, Piazzale Roma.

VENEZIA. Gps, e controlli 24 ore su 24 con le telecamere. È la richiesta lanciata all’amministrazione da comitati e cittadini, dopo l’ennesima domenica di passione. Migliaia di motoscafi taxi ovunque, vaporetti, barche da diporto, grandi navi.

Bollino nero e varchi: ecco tutte le restrizioni a Venezia per l'estate 2018
Sono stati installati oggi pomeriggio a Venezia i primi tornelli in metallo che serviranno da questo week end per fermare e deviare i turisti nel caso di eccessivo afflusso, 27 aprile 2018. Sarà la polizia municipale, in base all'ordinanza del sindaco, a decidere quando scatterà il blocco: i tornelli - uno vicino al Ponte di Calatrava, l'altro all'imbocco di lista di Spagna - daranno sempre via libera ai residenti, si chiuderanno invece per i turisti diretti a San Marco o Rialto, che verranno deviati su itinerari alternativi..ANSA/GABRIELE VATTOLO

Controlli ridotti al minimo. L’onda zero è già un ricordo. I taxi rallentano quando vedono una pattuglia con telelaser. Ma poi riprendono la consueta velocità di marcia. Ingorgo in Rio Novo, colonne e «carovane» in Canal Grande, anche se l’ordinanza lo vieta. L’assalto del turismo non colpisce solo i gli accessi pedonali. Ma anche i canali, provocando ingorghi e onde che schiaffeggiano rive e fondamenta. Protestano i gondolieri: «Non si riesce più a lavorare». Protestano gli stessi motoscafisti che non trovano letteralmente lo spazio per passare. E si rinnovano gli allarmi. Si sollecita al Comune l’emissione di provvedimenti atti a disciplinare un traffico impazzito. Che evidentemente non è una priorità nei controlli, se a parte qualche telelaser tutto il resto passa. Ma il Canal Grande non riesce più a contenere questa massa di motoscafi. Inquinamenti, frastuono giorno e notte. Onde e una città stravolta da una massa di taxi che trasportano turisti.

La prima richiesta, mai presa in considerazione, è quella di differenziare i taxi dai motoscafi noleggiati alle comitive di stranieri. Per guardare il Canal Grande e scattare selfie non è necessario percorrere in gruppo su barche private la via più delicata del mondo.

Una scelta si impone. Il traffico aumenta di giorno in giorno. I passaggi sono quasi raddoppiati rispetto a qualche anno fa. Nei rii interni nei giorni feriali si aggiungono barconi da trasporto sempre più grandi, che portano le provviste e le biancherie agli alberghi sempre più numerosi. E le barche in ferro di Veritas.

Andare a remi in bacino San Marco è diventato pericoloso. I taxi, ma anche i Gran Turismo, alle 17 l’uscita delle grandi navi da crociera Costa e Msc, i vaporetti stracarichi, le onde. Si moltiplicano i comitati, a cominciare da quelli del Rio Novo. Inquinamento alle stelle, traffico insopportabile, dicono gli abitanti. Hanno anche presentato un esposto alla Procura. Ma nulla si è mosso.

Adesso l’impennata dei viaggi, dovuta all’aumento di turisti, rende obbligatoria una scelta in tempi brevi. Non si può pensare di «distribuire» le barche in una città finita. come si è fatto con i pedoni. Non si può nemmeno pensare che in nome del business sia tutto concesso. Dunque, in Canal Grande – dove oggi è vietato il transito ai soli residenti, meno del 4 per cento del totale – dovranno passare solo i servizi pubblici, i taxi in servizio, barche da trasporto. Gli altri dovranno fare i turni. Decisioni attese entro l’estate. (a.v.)
 

Argomenti:veneziaturismo

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia