Assalto alle farmacie per i tamponi rapidi nel Veneziano: record di badanti, i positivi tra il 5 e il 10%

Costo standard fissato dalla Regione (26 euro) e prenotazione obbligatoria. Molti i giovani, per essere più tranquilli
La farmacia “Alle Catene” di Marghera, che ha iniziato a fare i tamponi rapidi
La farmacia “Alle Catene” di Marghera, che ha iniziato a fare i tamponi rapidi

MESTRE. Sono migliaia le persone che si stanno recando nelle farmacie per sottoporsi al tampone rapido, e non mancano i positivi asintomatici scoperti durante lo screening. Il dato varia a seconda dell’attività, oscillando tra il 5 e il 10% delle persone che vi si sottopongono. Tra questi, parecchie badanti o cittadini stranieri, magari di rientro dai rispettivi Paesi dopo le festività.

Tra le prime farmacie di Federfarma a iniziare l’attività (attualmente accreditate sul territorio della Usl 3 ce ne sono 196, ndr), c’è la Serenissima di Spinea, partita all’inizio dell’anno. «Abbiamo avuto una risposta interessante da parte della gente», conferma il dottor Aldo Zaccarelli, «alla fine intercettiamo una fascia di cittadini che vuole togliersi il dubbio, ma che non può accedere agli ambulatori medici oppure in ospedale o nei distretti, non avendo sintomi o non essendo stato in contatto con un positivo. Da noi sono venuti parecchi giovani tra i 20 e i 40 anni, ma anche diversi stranieri e badanti. Tra questi ultimi ne abbiamo trovati diversi asintomatici».


Dalla farmacia alle Catene, la dottoressa Elena Pizzini aggiunge: «Noi abbiamo potuto sfruttare un ambulatorio alle spalle dell’attività, dedicandolo ai tamponi rapidi. Con la prenotazione le persone hanno un distanziamento automatico e ci sono i tempi per igienizzare il locale. Abbiamo avuto tantissime richieste e fatto finora decine di tamponi. Non ci aspettavamo una cosa del genere nei primi giorni. Soprattutto ci hanno chiamato numerosi studi professionali, chi lavora in smart working e anche attività più grandi per quello che è stato il rientro al lavoro dopo le feste. La gente vuole togliersi il dubbio se ha contratto o meno il virus. Per noi rimane un impegno gravoso, il telefono suona in continuazione, e abbiamo destinato una persona solo alla gestione delle chiamate».

Alla farmacia Manzolli di Dolo, anche nella giornata del 12 gennaio si sono organizzati con la modalità drive through in piazza Pavese, riuscendo a dare una risposta in tempi brevissimi. Ma non sono tutte rose e fiori. Chi vuole allestire un gazebo all’esterno della farmacia, non disponendo di locali attrezzabili, deve attendere l’autorizzazione dei Comuni per l’occupazione del suolo pubblico. C’è chi è riuscito già a iniziare, mentre altri, come a Martellago, la stanno ancora aspettando, e allora magari si garantiscono i tamponi solo in orario di chiusura, per non sovrapporre questi al lavoro normale.


Infatti, sono sostanzialmente tre le opzioni disponibili ai farmacisti che però, per somministrare il test rapido, devono avvalersi o di un medico o di un infermiere abilitato a farlo. E anche qui non è stato facile trovare accordi, tanto che qualche farmacia non ha potuto ancora iniziare a usare i tamponi per questo motivo. Non tutte le 196 per ora accreditate sono già operative, ma lo diventeranno quanto prima. Il costo del tampone sarà sempre di 26 euro, come deciso dalla Regione, e i costi saranno a carico delle farmacie per la gestione del personale addetto alla somministrazione. —
 

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