Argini e raccolti devastati Coldiretti: «È allarme nutrie»

PORTOGRUARO
È allarme rosso nelle campagne per il proliferare della nutria. Gli agricoltori segnalano danni sempre più gravi ai raccolti, ma soprattutto agli argini di fossati e canali dove le nutrie stanno scavando voragini. «Il problema è drammatico», denuncia Coldiretti che chiede un piano d’intervento più incisivo. La situazione più grave è nel Veneto Orientale, dal Portogruarese fino a Jesolo e Cavallino-Treporti. Ma non sta meglio la zona sud della provincia, Chioggia e Cavarzere in particolare.
La nutria ha ormai colonizzato tutta la rete idraulica di bonifica della provincia di Venezia. Si stima la presenza di diverse decine di migliaia di esemplari e la situazione peggiora giorno dopo giorno. «Le sponde dei canali sono completamente rovinate, tanto da costringere l’intervento del Consorzio di bonifica per la sistemazione, con ingenti spese che ricadono sulla collettività. Mi chiedo se sia necessario che accada un’alluvione prima che si affronti questo problema in modo sistematico», denuncia Andrea Pegoraro, presidente della sezione Coldiretti di Portogruaro e consigliere del Consorzio di bonifica Veneto Orientale. Molti argini sono completamente franati. Ma se gli habitat prediletti di questo roditore restano canali e fiumi, ormai le nutrie stanno arrivando, in cerca di cibo, in mezzo ai campi coltivati e perfino nei centri abitati. «Presidio la mia campagna da anni. Rispetto la normativa e ne catturo diverse all’anno: la legge prevede che se ne possano catturare 20 chili a ettaro», aggiunge Michele Borgo, presidente di sezione Coldiretti a Cavallino-Treporti, «Ma il problema è per le grandi estensioni di terreno che non consentono un controllo semplice o per i terreni demaniali dove nessuno agisce. Lì si assiste a un proliferare di roditori, portando a danni consistenti ai terreni».
La nutria è anche un problema sanitario perché può veicolare la leptospirosi. Ma i rischi principali riguardano la tenuta idraulica. Dal 2016, dopo anni di pressing da parte di Coldiretti, la Regione ha affrontato il problema con un piano organico e una strategia comune, coinvolgendo le amministrazioni e predisponendo sia una formazione adeguata, sia delle indicazioni per la cattura dei roditori e per il loro smaltimento. Il piano regionale per il contenimento della nutria è stato prorogato ed è valido fino a giugno. Ma non basta più e, complice l’emergenza sanitaria, forse l’azione di contrasto non è stata sufficiente. Da qui la richiesta di Coldiretti. «Per la nostra provincia il problema è drammatico», sottolinea il sandonatese Andrea Colla, presidente di Coldiretti Venezia, «Chiediamo che venga valutato un nuovo piano di intervento più incisivo, che tenga conto dei gravi danni causati dal roditore sia sulle arginature che sui raccolti». —
GIOVANNI MONFORTE
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