Area della Favorita, il degrado avanza

LIDO. Il recupero dell’area della Favorita è un’altra delle note dolenti del Lido. Quello che un tempo era il circolo ricreativo degli operatori socio sanitari, ma nel quale alla fine intere generazioni di lidensi sono cresciuti tra campi sportivi e parco, ora è nel degrado assoluto, così come l’area dell’ex ospedale dalla quale è diviso solo da una strada.
Dalle immagini dell’ultimo sopralluogo fatto da alcuni cittadini, la situazione è chiara: l’ex ristorante è praticamente distrutto, i campi da tennis sono impraticabili, gli spogliatoi a essi destinati sono utilizzati da senza dimora, quelli del campo da calcio in parte sono fruibili e in parte murati. Il parco è da disboscare, mentre i locali dove venivano ricoverate i mezzi e le ambulanze sono in totale stato di abbandono. Solo il campo da calcio si salva, per modo di dire, ed è ancora utilizzato da amatori del calcetto e dalla squadra di rugby. Ma in queste condizioni, per molti, lasciare così la Favorita equivale a un autentico delitto. Di proprietà del Comune, per il 2016 ne sarebbe prevista l’alienazione, ma da quattro anni il Coordinamento delle associazioni ambientaliste si batte per evitare che possa nascerne una qualche speculazione edilizia, facendo perdere un polmone verde all’isola, magari in favore di palazzi e appartamenti, con l’ennesimo atto di cementificazione cui le associazioni si oppongono. Tante le idee, in primis quella di trovare un sistema per iniziare il recupero degli spazi, con bonifiche e recupero dei campi sportivi e degli spogliatoi.
In queste ultime ore nuove idee si stanno facendo avanti, coinvolgendo associazioni culturali e sportive. Su Facebook è nato un nuovo gruppo destinato proprio a questo scopo, con una bonifica che farebbe piacere per primi ai residenti di via Cipro e via Marco Polo, le due strade abitate attigue alla Favorita. La voglia dei lidensi di recuperare questi spazi, farli rivivere sotto il profilo, sportivo, del verde pubblico e culturale è tanta. Il problema è trovare nel Comune l’interlocutore, prima che sia troppo tardi e parta l’alienazione del bene. Intanto il degrado resta anche in quest’area, che grida vendetta, in attesa di un pieno rilancio.
Simone Bianchi
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