Appena nominato, il nuovo Cda è già sotto accusa

MIRANO. Ancor prima di insediarsi, nuovo Cda del Mariutto sotto attacco. Fanno discutere le nomine del sindaco Pavanello, che ha chiamato a guidare l’ente nei prossimi quattro anni l’avvocato Paolo...
MORSEGO MESTRE 23/04/2008 via Verdi Redazione faccia a faccia candidati sindaco di Mirano,Paolo Zanardi © Light Image-Bertolin
MORSEGO MESTRE 23/04/2008 via Verdi Redazione faccia a faccia candidati sindaco di Mirano,Paolo Zanardi © Light Image-Bertolin

MIRANO. Ancor prima di insediarsi, nuovo Cda del Mariutto sotto attacco. Fanno discutere le nomine del sindaco Pavanello, che ha chiamato a guidare l’ente nei prossimi quattro anni l’avvocato Paolo Zanardi, già candidato sindaco del centrosinistra (perse nel 2008 contro Roberto Cappelletto), il tecnico Mario Boato, il commercialista Andrea Burlini e la psicologa Cristina Conz.

«Sono tutti esperti negli ambiti che interessano l’ente, da quello amministrativo a quello tecnico, dal contabile al sociale», spiega Pavanello, «uniranno le competenze per amministrare l’Ipab in questo momento delicato, dando prospettive di sviluppo all’ente. Sarà prioritario mantenere alta la qualità del servizio e valorizzare le professionalità dell’Ipab e il volontariato a supporto dell’ente».

Il giorno dopo le nomine fioccano però tante prese di posizione, da destra come da sinistra. Se per l’Idv, in maggioranza: «È necessario superare le criticità», spiega Giovanni Boldrin, «recuperando la credibilità di un ente con un Cda che trasmetta l’idea che il Mariutto ha un futuro», all’attacco vanno Marco Marchiori (M5S) e Giampietro Saccon (Prima il Veneto): «Pavanello supera se stessa con la nomina di un quadrumvirato che ci riporta non alla Mirano di domani, ma a quella dell’altro ieri: un consigliere dell’ex sindaco Fardin e il suo erede designato e bocciato dagli elettori. Era proprio necessario riaprire un bando già scaduto per giungere a queste nomine? Forse la sindaca, avendo ormai smarrito il canovaccio, si sta affidando a un collaudato regista». Per Luigi Gasparini, Rifondazione: «Sono nomine che rispondono solo a una logica di occupazione del potere da parte del Pd, subordinate al volere della sindaca. Renzi docet».(f.d.g.)

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