Appartamenti di lusso nel Palazzo delle Poste, è più che un’idea

MESTRE. E se la trasformazione dell’ex palazzo della Telecom in un albergo a cinque stelle fosse il tassello di un puzzle più ampio? Un disegno destinato a rimodellare tutta l’area compresa tra piazzale Donatori di Sangue (l’ex piazzale Sicilia) e il Museo M9 nel quale entra a pieno titolo anche il palazzo di architettura fascista che oggi ospita l’ufficio postale centrale.
E che, nella riconfigurazione di quest’area, potrebbe lasciare spazio a una serie di appartamenti di lusso. Destinazione: residenziale. Sia chiaro: è solo un’ipotesi. E tuttavia è un disegno che sta prendendo forma. Voci che girano tra gli addetti ai lavori, e che trovano le prime conferme. Anche perché nel palazzo che ospita l’ufficio postale, affacciato su piazzale Donatori di Sangue, Poste italiane è in affitto.
L’immobile è conosciuto da tutti i mestrini semplicemente come il palazzo delle Poste. Sono lì da decenni. All’inizio, ai tempi di Telve – per chi se lo ricorda - con un ufficio più piccolo, quando Poste e Telefoni di Stato facevano parte della stessa famiglia.
A ricostruirne un po’ la storia si scopre che furono costruiti nel 1929, all'angolo con Via Carducci, la sede della Telve (poi Sip e ora Telecom) e di fianco, nel 1938, l'ufficio centrale delle Poste e Telecomunicazioni. E’ passato quasi un secolo.
Oggi il palazzo è di proprietà di un fondo chiuso, che lo ha messo a reddito affittandolo e per alcuni anni - non meno di cinque - la presenza dell’ufficio postale dovrebbe essere garantita. Ma di sicuro c’è che il palazzo desta già un qualche interesse tra gli operatori del settore immobiliare. Per una sua riconversione.
Chiaro che, se questo sarà il disegno, l’ufficio postale di Mestre dovrà trovare una nuova casa, nuovi spazi in centro. Vuoti ce ne sono molti. Ma sono pochi quelli con le dimensioni richieste.
L’immobile si trova in un quadrante della città soggetto a forti cambiamenti. Dalla riqualificazione urbana, conclusa, che ha portato alla nascita del Museo M9, alla trasformazione dell’ex palazzo Telecom all’angolo tra via Carducci e via Meucci, destinato a diventare un hotel a 5 stelle. In questo caso l’immobile è del fondo Serenissima Sgr.
Il progetto potrebbe essere firmato dallo stesso studio che immaginato l’M9, gli architetti Sauerbruch e Hutton con la collaborazione dell’architetto Plinio Danieli, già firma del progetto dell’hotel al Laguna Palace di viale Ancona.
Nello stesso complesso il palazzo fronte via Carducci, che ospita ancora alcuni uffici della Telecom, è di proprietà della società Beni Stabili (che fa capo all’imprenditore Del Vecchio) che ha tra i suoi assett anche gli alberghi.
Nel ridisegno complessivo c’è anche l’ex mensa Telecom, edificio a due piani che si affaccia su via Carducci e via Pascoli, anche se il fatto che l’edificio appartenga a più proprietari rende tutto più difficile. Parte del piano terra, per un totale di 400 metri quadrati, è di proprietà di una donna inglese che ci vorrebbe realizzare un caffè letterario, e si è già detta disponibile a offrire gli spazi a un prezzo calmierato.
Il primo piano dello stesso immobile è di proprietà di Unicredit mentre la parte dell’edificio che si affaccia su via Carducci (dove c’è l’Italiana Caffè e la clinica dentale), appartiene ad altri privati. —
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