Anziani e nuove povertà dalle cooperative la sfida al disagio sociale
MIRANO. In dieci anni, l’indice di vecchiaia nel distretto Mirano-Dolo è salito di quasi il 40 per cento. Di più, guardando al reddito di cittadinanza, in quest’area sono state accolte solo 4,6 domande su mille contro la media italiana di 14,8. Sono alcuni dei dati emersi in un’indagine e che sono al centro della discussione di oggi nel convegno in sala conferenze nella Barchessa Sud di Villa Errera a Mirano dalle 9.30. L’iniziativa, dal titolo “Le nuove fragilità sociali e il ruolo della cooperazione. Verso i piani di zona 2020-2023”, è organizzata da Confcooperative, cooperativa Primavera e cooperativa Il Villaggio Globale.
Proprio i piani di zona sono il principale strumento di controllo dei bisogni per assicurare l’integrazione sociosanitaria e sociale, oltre a ottimizzare le risorse provenienti dalle reti istituzionali all’interno di un territorio. I comitati dei sindaci di distretto sono i titolari della programmazione degli interventi sociali a livello locale e le aziende sanitarie hanno il compito di individuare i bisogni.
Le reti informali del volontariato e delle organizzazioni sociali e del terzo settore sono strategiche per coadiuvare una lettura delle fragilità e intervenire in modo precoce e preventiva. È necessario non solo avere una fotografia chiara della realtà sociale della zona ma intervenire con strumenti precisi per programmare gli interventi. In vista della predisposizione dei nuovi piani di zona 2020-2023, oggi sono messe a confronto tutte queste realtà; infatti, intervengono il presidente di Confcooperative Venezia Città metropolitana Sabrina Visentin, quello della Conferenza dei sindaci di distretto Andrea Martellato e della cooperativa sociale Primavera Vanessa Cazzin, la responsabile dell’ufficio di Piano Usl 3-Serenissima Stefania Bragato, il segretario generale di Cisl Venezia Paolo Bizzotto, l’assessore al Sociale del Comune di Mirano Gabriele Petrolito, oltre ai rappresentanti dei Comuni. —
A.Rag.
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