Annegato in laguna, mistero sulla morte

Guido Fregno, 45 anni di Cannaregio, era andato a pescare ma non è stata ritrovata l’imbarcazione. Indagini in corso
Di Carlo Mion
CAIAFFA VENEZIA 06.02.2008.- RICERCHE PER IL RECUPERO DEL CORPO DI DIMITRI DURAZZANO, ANNEGATO A SAN NICOLO' DEL LIDO DI VENEZIA LA SCORSA NOTTE.- INTERPRESS
CAIAFFA VENEZIA 06.02.2008.- RICERCHE PER IL RECUPERO DEL CORPO DI DIMITRI DURAZZANO, ANNEGATO A SAN NICOLO' DEL LIDO DI VENEZIA LA SCORSA NOTTE.- INTERPRESS

Il corpo è stato visto galleggiare da un pescatore ieri mattina intorno alle 9.30, sul canal di Murano. Scattato l’allarme sul posto sono intervenuti i carabinieri di Murano, i vigili del fuoco e i sanitari del Suem. Portato a riva il cadavere è stato identificato grazie ai documenti che aveva con sè. Si tratta di Guido Fregno, 45 anni, che abitava in calle del Forno a Cannaregio, 1109, non lontano dal campo del Ghetto Vecchio. Sabato notte era uscito a pesca. Non è più tornato a casa, Si ipotizza sia morto annegato. Il magistrato di turno ha comunque disposto l’autopsia.

Rimane un giallo la morte dell’uomo che faceva il fabbro. Infatti il corpo è stato trovato lontano dalla sua abitazione in mezzo alla laguna, e non è stata trovata nessuna imbarcazione con la quale può aver raggiunto quel punto non lontano da Sant’Erasmo.

A vedere il corpo in quel canale, parecchio trafficato, e dove la corrente è forte è stato un pescatore che stava passando a bordo del suo barchino. L’uomo si è reso conto subito che per quel corpo non c’era più nulla da fare. Ha quindi chiesto l’intervento dei carabinieri rimanendo sul posto anche per impedire che la corrente portasse lontano il cadavere o altre imbarcazioni in transito finissero sopra al corpo. In pochi minuti sul posto sono intervenuti i carabinieri di Murano e i sanitari del Suem. I pompieri hanno provveduto a recuperare il corpo e a portarlo a riva. Qui il medico del Suem ha provveduto a constatare ufficialmente la morte per presunto annegamento. A quel punto l’uomo è stato identificato grazie ai documenti che aveva con sè.

Avvisato il magistrato di turno questo ha disposto che il corpo venga portato all’obitorio del cimitero di San Michele. Oggi darà l’incarico al medico legale che dovrà svolgere l’autopsia e l’ispezione cadaverica esterna.

Successivamente è stata informata la famiglia. L’uomo sposato aveva un figlio e faceva di professione il fabbro. I famigliari hanno avuto l’ingrato compito di compiere il riconoscimento del cadavere. Gli stessi hanno raccontato ai carabinieri che solitamente in quella zona di laguna l’uomo si recava a pescare.

Ma come ci è arrivato? È la prima domanda che si fanno i militari. Infatti in zona non è stata trovata nessuna imbarcazione. Nè affondata e tantomeno alla deriva. E poi, Fregno è caduto in acqua per un malore o un incidente. Dal primo sopralluogo cadaverico non sono state riscontrate ferite o contusioni che possano far pensare a una morte violenta o ad un incidente. Comunque solo l’autopsia potrà determinare con precisione le cause della morte. Non viene escluso nemmeno il fatto che l’uomo sia caduto accidentalmente in acqua per un malore e non sia riuscito poi a mettersi in salvo. Appare abbastanza difficile però che sia caduto mentre si trovava a Venezia. Anche se fosse caduto alla Fondamente Nuove, prima di arrivare dove l’hanno trovato. Forse è caduto in acqua a Murano o a Sant’Erasmo. Fino a quando non viene trovato il mezzo con il quale l’uomo è uscito a pesca nel cuore della notte, non sarà possibile capire con esattezza come sia avvenuto l’incidente.

Delle indagini se ne occupano i carabinieri della stazione di Murano.

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